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Medico narcotrafficante spaccia chili di cocaina in ospedale a Bologna: arrestato con altre 8 persone

Un medico è stato arrestato a Bologna insieme ad altre 8 persone perché gestiva nell’ospedale Policlinico Sant’Orsola Malpighi un imponente piazza di spaccio di cocaina. Durante l’operazione anti-droga, i militari hanno sequestrato 70 chili di cocaina.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I Carabinieri di Bologna si sono trovati a dover effettuare un'operazione anti-droga nel luogo meno sospettabile per lo spaccio di cocaina. I militari, infatti, hanno fermato un clamoroso giro di coca nell'ospedale Policlinico Sant'Orsola Malpighi e al centro dello spaccio vi sarebbe stato un noto medico del nosocomio bolognese. Secondo quanto reso noto, il dottore si sarebbe occupato di prendere la droga da un'organizzazione criminale e fornirla ai "cavallini", ossia coloro che consegnano gli stupefacenti ai pusher per le vendite. Il medico è stato arrestato insieme ad altre 8 persone e 4 individui sono stati posti in obbligo di dimora. Uno, invece, si trova agli arresti domiciliari.

Si resta sbalorditi davanti alla rete che il dottore e altre persone di un'organizzazione criminale che opera tra Italia e Albania, avevano messo in piedi all'interno di un ospedale. Il medico aveva un ruolo cruciale come intermediario tra l'organizzazione criminale albanese e i "cavallini", termine usato per indicare coloro che consegnano la droga ai pusher per la vendita diretta. Il dottore avrebbe sfruttato il proprio servizio al Sant'Orsola per svolgere quest'attività consegnando la droga tra i padiglioni dell'ospedale. L'Azienda sanitaria ha fatto sapere di essere estranea ai fatti.

Durante l'operazione sono stati sequestrati 70 chili di cocaina, 4 appartamenti situati tra Corticella e San Lazzaro e 7 automobili. I carabinieri hanno poi bloccato conti corrente per un valore complessivo di 2 milioni di euro.

Alfredo Sepe, segretario regionale Fials Emilia-Romagna, ha commentato duramente l’accaduto: “Negli ospedali ci si prende cura dei cittadini e per questo le Aziende ospedaliere devono mettere in atto tutti i procedimenti per garantire la sicurezza dei degenti e dei lavoratori. La Fials chiede al Sant’Orsola di potenziare il sistema di videosorveglianza della struttura a tutela di tutti i lavoratori che operano all’interno del nosocomio, così come degli utenti che si recano lì quotidianamente per ricevere assistenza medica”.

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