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Medici asportano tumore di sei chili: stava schiacciando gli organi interni della donna

La paziente è stata operata in anestesia generale e la massa è stata completamente asportata. Dopo una degenza di 5 giorni la giovane donna è stata dimessa in buone condizioni di salute.
A cura di Elisabetta Rosso
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La massa tumorale era cresciuta al punto da schiacciarle intestino, reni, vescica e vasi sanguigni. L’unità operativa complessa di Chirurgia generale a indirizzo oncologico del Policlinico di Palermo, diretta dal professore Gianni Pantuso, è riuscita però ad asportare il tumore di 20 centimetri di diametro e di sei chili. Da circa un anno la paziente, una giovane donna, aveva avuto difficoltà digestive e notato un aumento della massa addominale. "La chirurgia", spiega il professore Pantuso, "rappresenta il trattamento principale per i Gist, con l'obiettivo di rimuovere completamente il tumore. L’intervento tempestivo ha permesso alla giovane paziente, che sarà sottoposta a un monitoraggio periodico, di ritornare alle sue consuete attività quotidiane in tempi rapidi".

La paziente è stata operata in anestesia generale e la massa è stata completamente asportata. "Mi complimento con tutta l’equipe per il lavoro svolto", ha commentato la direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari. "Questa Direzione strategica ha grande attenzione per lo sviluppo delle tecniche chirurgiche e l’implementazione di strumenti e percorsi organizzativi innovativi che possano garantire agli utenti un’offerta assistenziale sempre più moderna e all’avanguardia."

L'intervento per asportare la massa tumorale

"L’intervento è stato eseguito dall’equipe diretta dal professore Pantuso e composta dai chirurghi Francesco Ferrara, Enza Maria Rollo e Stefania Saverino, gli anestesisti Dario Fricano e Antonio Gallina, e le infermiere Martina Polacco e Laura Allegra", ha spiegato il portavoce dell'azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico "Paolo Giaccone". L'operazione è andata a buon fine e dopo una degenza di 5 giorni, la paziente è stata dimessa in buone condizioni di salute, come ha spiegato l'ospedale.

"Questi casi necessitano di una stretta collaborazione con il reparto di Oncologia medica diretto dal Professore Antonio Russo, il quale è dotato di un’equipe specificamente dedicata alla cura delle neoplasie rare, coordinata dal Professore Giuseppe Badalamenti", ha sottolineato Pantuso. "Si è trattato di un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolta l’intera equipe chirurgica, anestesiologica, infermieristica e oncologica, che ha dimostrato elevata professionalità e competenza".

L’esame istologico ha confermato la diagnosi. La massa era un raro tumore stromale gastrointestinale originato dalle cellule interstiziali di Cajal. Di solito però questi tumori misurano qualche centrimentro, ma possono anhe raggiungere dimensioni notevoli, come nel caso della paziente operata.

Il direttore sanitario dell’Aoup, Alberto Firenze, ha aggiunto: "Come sottolineato dalla direttrice generale stiamo lavorando sui nuovi percorsi organizzativi per ottimizzare l'efficienza dei processi e la qualità delle cure, ridurre i tempi di attesa e garantire un'assistenza più personalizzata".

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