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Medici aggrediti in ospedale a Foggia, 5 persone indagate per lesioni e minacce

Per l’aggressione al personale medico avvenuta nel reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico Riuniti di Foggia lo scorso mercoledì 4 settembre, dopo la morte di una 22enne di Cerignola, sono state indagate cinque persone per lesioni e minacce. Sono tutti parenti della ragazza. La Procura ha anche aperto un’inchiesta sulle cause del decesso della paziente.
A cura di Eleonora Panseri
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Per l'aggressione al personale medico avvenuta nel reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico Riuniti di Foggia lo scorso mercoledì 4 settembre, dopo la morte di una ragazza di 22 anni di Cerignola, Natasha Pugliese, sono state indagate cinque persone con le accuse di lesioni minacce.

La Procura ha notificato un avviso di conclusione delle indagini a 5 familiari della 22enne: il padre, la sorella, due fratelli e uno zio. La ragazza, arrivata in ospedale dopo un incidente, era deceduta durante un delicato intervento chirurgico.

Oltre che sulle aggressioni al personale medico, l'autorità giudiziaria sta indagando anche sulla morte della paziente. Nelle scorse settimane venti persone, tra medici e operatori sanitari, sono state iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo.

"Siamo ancora molto spaventati. Quella notte è stata davvero brutta. – aveva raccontato qualche tempo fa una delle dottoresse picchiate da parenti e amici della ragazza – Erano in tanti. Abbiamo avuto molta paura, anche di morire. È stato davvero brutto. Solo a ricordarlo ci torna la paura. Per tutti noi non è certo un bel momento".

Nei giorni successivi alle violenze, in rete e sui quotidiani era circolato anche un video in cui si vedevano gli operatori barricati dentro una stanza, mentre tentavano di resistere alla furia delle persone all'esterno. Durante l'aggressione, almeno tre medici erano rimasti feriti, mentre una dottoressa aveva riportato la frattura della mano rimasta schiacciata in una porta.

L'episodio aveva scosso l'opinione pubblica ed era stato condannato duramente. "Nel porgere il nostro cordoglio alla vittima e alla sua famiglia per la gravissima perdita – aveva detto subito dopo il direttore generale dell'Asl Antonio Nigri – siamo solidali con gli operatori sanitari aggrediti, chiamati ad assicurare prestazioni sanitarie di elevata complessità come nei casi di politrauma della strada. Nessuna forma di violenza nei confronti di chi svolge il proprio lavoro può essere tollerata".

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