Maxi blitz contro la ‘Ndrangheta: scattano 68 misure cautelari, sequestri per 5 milioni di euro
Dalle prime ore di questa mattina, venerdì 30 giugno, a Cassano All’Ionio (Cosenza) e in altri centri della provincia è in atto un importante blitz contro la ‘Ndrangheta: le forze dell’ordine hanno dato esecuzione a ben 68 ordinanze cautelari. Sono in tutto 82 le persone indagate.
La maxi operazione contro la ‘Ndrangheta nel Cosentino è scattata alle prime luci dell’alba: i Carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo – Comando Provinciale di Cosenza, il personale delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno eseguito ordinanze cautelari per 68 persone indagate.
Di queste, 39 sono le persone detenute in custodia cautelare in carcere, 24 agli arresti domiciliari e 5 con l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Si reputa, sulla base di gravi indizi, che queste possano essere coinvolte in svariati delitti. Gli indagati sono ritenuti responsabili di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalle finalità mafiose, favoreggiamento della latitanza (in riferimento alla clandestinità del boss Luigi Abbruzzese, catturato nell'agosto 2018).
Agli indagati sono stati contestati, tra gli altri, delitti riguardanti eventuali condotte estorsive tentate e consumate – anche mediante danneggiamento e incendio – ai danni di imprenditori dei settori del turismo, dell’edilizia e dell’agricoltura; il delitto di usura ed estorsione, violenza privata, reati in materia di armi, furto aggravato, ricettazione, riciclaggio, intestazione fittizia di beni e altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Il blitz è avvenuto a Cassano All’Ionio, paese di circa16mila abitanti della Piana di Sibari (Cosenza) e in altri luoghi della provincia calabrese.
Le ordinanze sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, che contestualmente ha disposto anche il sequestro preventivo di beni immobili e mobili, aziende, quote sociali e rapporti finanziari riconducibili agli indagati.
I sequestri, per un valore complessivo stimato di circa 5 milioni di euro, sono stati messi in atto dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza.