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Max, malato di Sla: “Interrompo le cure finché il Parlamento non legifera sull’eutanasia”

Max Fanelli: “Caro Stato, se non mi dai la libertà e la dignità tieni pure le medicine per la SLA”.
A cura di Davide Falcioni
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Max Fanelli ha detto stop alle cure mediche: il 54enne marchigiano affetto da Sla ha deciso di interrompere ogni terapia e di farlo in segno di protesta contro la classe politica che non ha ancora messo in discussione in Parlamento una legge sull'eutanasia legale. In una nota Fanelli ha scritto: "Mentre passano le settimane, per tutti noi, malati terminali di patologie incurabili e progressive, i disagi psicofisici aumentano e devi riuscire ad adattarti o a sopportare i nuovi dolori, le nuove incapacità. Io ad esempio, rimasto con un occhio solo e l'udito funzionanti, ho appena avuto una congiuntivite e ho subìto un’ulteriore semi paralisi della palpebra dello stesso occhio e sono costretto a farmelo inumidire ogni 15 minuti".

Fanelli prosegue:

"Per scrivere 3 righe con il pc a controllo oculare, ci ho impiegato anche due ore. Tutto questo per 20 giorni. Oltre ai disagi derivanti dalla patologia, sto gradatamente perdendo l’udito a causa di un accumulo di secrezioni all’interno dell'orecchio. Insieme a tante altre situazioni come la mia, incredibilmente, i diritti dei morenti sono costantemente trascurati dai capigruppo di Camera e Senato che ignorano completamente ogni appello a legiferare in tal senso, da ovunque esso provenga. A nulla sono valse la legge di iniziativa popolare sul fine vita depositata a settembre 2013 dall’Associazione Luca Coscioni, gli innumerevoli appelli di malati e familiari, i nostri due appelli ad occuparsi del problema, accompagnati dalle firme di 82 deputati e senatori, l'invito a legiferare della Presidente della Camera Laura Boldrini e dell’ex Presidente della Repubblica Sergio Napolitano. Nel nulla sono finiti i nostri appelli sia scritti che videoregistrati al Presidente Mattarella ed al Papa. É inaccettabile che vengano trattati in questo modo migliaia di malati terminali, costretti dall’assenza di una legge sul fine vita a subire dolori e sofferenze condivise sia dal malato che dalla famiglia. É incredibile che cadano nell’oblio cosi velocemente le nostre richieste, quelle del movimento #iostoconmax e quelle di migliaia di cittadini italiani o personaggi famosi e politici che si sono fatti fotografare con la nostra cartolina speciale, inviatami poi a casa e consegnata a luglio, tramite la Boldrini, nelle loro mani, scivolando nella totale indifferenza dei capigruppo di Camera e Senato. Noi parliamo di Dolore, di Malattia, di Morenti. Noi rivendichiamo il diritto alla Libertà ed alla Dignità, di tutti". Infine Faneli conclude: "Caro Stato, se non mi dai la libertà e la dignità tieni pure le medicine per la SLA".

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Vi abbiamo già raccontato la storia e la battaglia intrapresa da Max: l'uomo, 54 anni, insieme a sua moglie Monica e a tanti amici ha intrapreso una battaglia per una legge sull'eutanasia legale. Dal 2013 è malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica e da gennaio 2015 è completamente immobile: il suo corpo non ha perso sensibilità, ma tutti i muscoli hanno smesso di funzionare, persino i polmoni. Respira grazie a un apparato medico e si nutre grazie alla pes. Riesce a comunicare solo grazie all'occhio destro che gli consenti di scrivere su uno speciale computer.

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