Maturità ancora negata a Nina, 19enne con sindrome di Down: “Nessuna scuola la accoglie”
Lo scorso marzo aveva fatto il giro dell'Italia la storia di Nina Rosa Sorrentino, 19enne di Bologna con sindrome di Down, a cui la scuola superiore che frequentava, il Liceo Sabin, dove era iscritta all'indirizzo di Scienze Umane, ha negato la possibilità di sostenere l'esame di Maturità perché per lei "sarebbe stato troppo stressante".
Dopo la denuncia via stampa da parte dei genitori, che avevano definito "una ingiustizia" ciò che stava passando la figlia, annunciando che si sarebbero rivolti ad un'altra scuola, era intervenuta anche la ministra alla disabilità Alessandra Locatelli, che si era spesa per Nina in tv, e il sindaco di Bologna Matteo Lepore che aveva chiamato i genitori della ragazza.
A distanza di qualche mese, tuttavia, la situazione non sembra essere cambiata. Come ha spiegato il papà di Nina in una intervista al quotidiano La Repubblica, ad oggi, alla vigilia dell'inizio del nuovo anno scolastico, che in Emilia Romagna comincerà il prossimo 15 settembre, nessuna scuola ancora ha accolto la ragazza permettendole di fare gli esami di maturità.
"Non si è più fatto vivo nessuno – ha raccontato il papà –, la neuropsichiatra che segue Nina ha scritto all’unico altro liceo pubblico di Scienze Umane in città, ma le è stato risposto che dal momento che è cambiata la dirigente occorre aspettare che si insedi. Solo che mancano tre settimane all’inizio della scuola".
I genitori hanno infine deciso di rivolgersi alle scuole partitarie. "A malincuore, perché abbiamo sempre creduto nell’istruzione pubblica, la mamma di Nina tra l’altro è un’insegnante. Ma per noi la priorità è che nostra figlia possa conseguire la Maturità. Una paritaria ci ha già detto di no, abbiamo appuntamento con altre tre. Per noi sarebbe uno sforzo economico non da poco, ma amici e parenti sono pronti a sostenerci. Anche perché nonostante abbia sempre preso tutto come una sfida per migliorarsi, Nina comincia a dare segni di sconforto, pur continuando ad essere determinata. Nell’ultimo periodo abbiamo intensificato le visite con la neuropsichiatra", ha concluso il papà della ragazza.