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Maturità 2023, nelle zone alluvionate solo colloquio orale: l’ordinanza del MIM

Maturità 2023, il ministro Valditara firma nuova ordinanza per le zone alluvionate: solo colloquio orale, non necessari i requisiti delle Prove Invalsi e del limite minimo di duecento giorni per l’anno scolastico.
A cura di Ida Artiaco
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Maturità 2023 con tante novità per gli studenti delle zone alluvionate a partire dal primo maggio scorso: il ministro dell'Istruzione e del Merito ha infatti appena firmato l'ordinanza che stabilisce per coloro che il 21 giugno prossimo dovranno sostenere l'esame di Stato il solo colloquio orale senza le due prove scritte. Non solo. Non saranno necessari i requisiti delle Prove Invalsi e del limite minimo di duecento giorni per l’anno scolastico.

Per quanto riguarda le prove, per gli studenti che quest’anno affrontano la Maturità nei Comuni delle aree alluvionate, a eccezione di quelli delle Marche e della Toscana, quindi prima di tutto in Emilia Romagna, "le prove d’esame saranno sostituite da un colloquio interdisciplinare finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente (PECUP). Nello svolgimento dell’Esame, la Commissione terrà conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello Studente. La prova orale verrà svolta anche utilizzando la lingua straniera e riguarderà anche l’educazione civica", si legge nel comunicato del MIM.

Il colloquio inizierà dalla discussione di un argomento appartenente a una disciplina di indirizzo originariamente individuata come oggetto della seconda prova scritta per la Maturità 2023 e di un breve testo di lingua e letteratura italiana studiato durante il quinto anno. Il candidato esporrà, mediante una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) o dell’apprendistato di primo livello. La commissione dispone di sessanta punti per la valutazione del colloquio, che per il voto finale si andranno a sommare ai 40 crediti scolastici previsti.

Inoltre, si legge ancora nella nota del MIM, "nelle scuole dei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali, per la validità dell’anno scolastico 2022/2023 non è necessario il requisito della durata minima di duecento giorni. L’anno è valido sulla base delle attività didattiche effettivamente svolte e per gli studenti, ai fini dell’ammissione all’Esame, non è richiesto il consueto limite minimo di frequenza delle lezioni. Non costituisce requisito per l’ammissione neppure lo svolgimento delle Prove nazionali Invalsi".

Anche per gli esami di terza media, nei Comuni delle aree alluvionate, a eccezione dei Comuni delle Marche e della Toscana, ci sarà solo il colloquio orale. "La prova sarà finalizzata a valutare le conoscenze acquisite dallo studente con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, alla conoscenza della lingua italiana e alle competenze logico-matematiche, in educazione civica e nelle lingue straniere", è stabilito nell'ordinanza.

Per il ministro Valditara, "dopo lo stanziamento straordinario di 20 milioni immediatamente effettuato per assicurare una regolare conclusione dell’anno scolastico nelle aree alluvionate, manteniamo un altro impegno preso per sostenere gli studenti che affronteranno gli Esami di Stato. Ai ragazzi delle scuole colpite dall’alluvione garantiamo un Esame serio e allo stesso tempo adeguato a una situazione complessa".

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