Maturità 2023, i consigli dello psicoterapeuta: “La notte prima degli esami chiudete i libri e uscite”
Per gestire la paura legata all'esame di Maturità non esistono segreti. Ne è convinto lo psicanalista e psicoterapeuta Andrea Panìco del Centro di Psicoanalisi per l'adolescenza Telemaco di Jonas. A Fanpage.it, Panìco ha fornito agli studenti alcuni consigli per far fronte all'esame di Stato che inizierà domani, 21 giugno, in tutte le scuole superiori d'Italia. Atteso per domani il primo scritto con tracce che saranno estratte da diverse buste ministeriali.
"Tutti quelli che hanno sperimentato l'esame di maturità hanno detto di aver avuto molta paura prima di iniziare – ha spiegato lo psicoterapeuta – ma di aver poi affrontato il tutto in maniera semplice e naturale. L'unica cosa che si può fare per capirlo è provare l'esperienza sulla propria pelle. Questi esami sono un vero e proprio passaggio attraverso le Colonne d'Ercole della vita, è normale avere paura".
La prova per i liceali di tutt'Italia è un'esperienza indimenticabile e imprescindibile per entrare nella vita adulta. In molti, infatti, continuano a sognare la commissione esaminatrice per tutta la vita. Per alcuni si tratta di sogni, per (molti) altri di incubi. "C'è chiaramente un simbolismo in questo. La maturità è un confine tra adolescenza e vita adulta, ha simbolicamente l'importanza di avvenimenti come un ballo delle debuttanti. Un momento in cui effettivamente si "debutta" da maggiorenni nel mondo delle responsabilità. C'è sempre un prima e un dopo la Maturità. Quest'esame nel suo piccolo mette dei punti nel tempo della vita".
La paura che tutti gli studenti hanno provato prima di sedere davanti alla commissione d'esame è dovuta "alla fine di un mondo e all'inizio di un altro". "La Maturità mette chiaramente dei punti nel tempo della vita, genera ansia per questo – ha continuato Panìco -.Dopo le Colonne d'Ercole, nell'immaginario collettivo, il mondo finisce. Per questo il primo esame della vita non si scorda mai".
Lo psicoterapeuta ha parlato anche della paura del fallimento, comune a moltissimi ragazzi che frequentano scuole e università. "I giovani hanno paura del fallimento perché il discorso sociale li sta abituando a questo. Li mette davanti alla pretesa di essere meglio e al massimo, discorso che si materializza in numeri o voti. Non bisogna considerarlo come una maledizione, è invece una risorsa: la nostra risposta, che non è necessariamente quella che l'altro vuole, è indice di qualcosa di profondamente nostro e intimo. Riconoscere i propri limiti umani può aiutare a gestire non solo l'ansia della prova, ma anche quella di sbagliare. A proposito del fallimento, anche Cristoforo Colombo ha fallito: voleva trovare l’India e invece ha scoperto l’America".
L'ultimo consiglio ai maturandi è stato il seguente: "Uscite di casa, fatevi una passeggiata e chiudete i libri. Quello che è fatto, è fatto".