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Maturità 2022, il ministro Bianchi a Fanpage: “Mascherine fino alla fine, atto di rispetto reciproco”

L’intervista di Fanpage.it al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sulla Maturità 2022: “Siamo andati avanti rispetto allo scorso anno, ma le mascherine resteranno fino a fine anno. L’Esame di Stato è una stazione di transito: vivetelo insieme”.
A cura di Ida Artiaco
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"Rispetto allo scorso anno siamo andati rapidamente avanti. Non avremmo mai immaginato di ottenere il ritorno in presenza del 99% delle classi. E la Maturità 2022 è il frutto di tutto questo lavoro". A parlare a Fanpage.it è il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, che ha spiegato in una lunga intervista come sarà l'Esame di Stato che comincerà il prossimo mercoledì 22 giugno con la temuta prima prova scritta d'italiano, che torna dopo due anni di pandemia.

Ministro Bianchi, la Maturità 2022 sarà diversa da quella degli ultimi due anni. Anche perché l’anno scolastico è andato diversamente: a maggio quasi il 99% delle classi è tornato in presenza. Che bilancio fa di questi mesi?

"Prima di tutto, mi permetta di riprendere il dato che lei ha fornito: il 99% delle classi sono in presenza. C'era una grande voglia di tornare tra i banchi e di ritrovare la scuola come luogo degli affetti, il luogo in cui si lavora e si impara insieme. È stato un anno importante in cui abbiamo ripreso il senso stesso della scuola".

Mascherine sì, mascherine no alla Maturità. Lei da che parte sta?

"Vorrei prima fare una riflessione: quando abbiamo deciso l'anno scorso – e mi dia atto che è stata una decisione non semplice ma che abbiamo mantenuto in maniera coerente – di ritornare tutti in presenza vi era un patto fra di noi, e cioè che ognuno avrebbe garantito la sicurezza dell'altro. Le mascherine sono state questo, sono il segno evidente di quanto ciascuno di noi tutela le persone che ha di fronte. Siamo arrivati in fondo, a questo punto le autorità sanitarie ci dicono che dobbiamo arrivare a fine anno. Lo si viva non come un'imposizione ma come atto di rispetto reciproco. Non facciamo e costruiamo cose che non esistono".

Lei lo scorso anno ci disse che la formula dell’esame di stato con il solo colloquio sarebbe anche potuta diventare la norma. Invece sono tornati gli scritti. Cosa non l’ha convita di quella modalità?

"Il fatto che siamo rapidamente andati avanti. L'anno scorso immaginavamo che non saremmo stati in grado di ottenere il risultato importante che lei mi ha segnalato, e cioè quello di tornare al 99% in presenza. Vuol dire che c'era grande bisogno di tornare non alla normalità ma a nuove forme di normalità. Gli scritti sono il segnale che siamo stati in grado di andare al di là di quello che noi stessi prospettavamo l'anno scorso".

Con la prima prova d’italiano torna anche il tototracce. Qualche anticipazione?

"Una sola: saranno 7 tracce articolate in modo che ciascuno possa trovare il modo migliore per potersi esprimere. Si vedano le tracce con calma, c'è tempo per riflettere e poi su queste tracce si costruisca un proprio pensiero, che sicuramente sarà in grado di incorporare le conoscenze e le emozioni di questi anni".

La seconda prova sarà decisa dai singoli istituti e non dal Ministero a seconda degli indirizzi. Come mai questa decisione?

"Perché stiamo andando avanti su quel principio fondante che è l'autonomia, cioè stiamo dando corpo all'idea che in particolare quest'anno vi è un quadro generale dentro cui ci muoviamo ma i singoli istituti sono responsabili fino in fondo della formazione dei propri allievi e quindi credo sia giusto anche che siano in grado di formulare i quesiti con cui vengono valutati questi ragazzi".

Tra le novità di quest’anno, anche il diverso punteggio suddiviso tra prove d’esame e percorso scolastico, una richiesta che era stata avanzata dagli studenti. Cosa l’ha convinta a questo cambiamento?

"Gli studenti, il fatto he ascoltiamo e il fatto che nel discorso con le consulte abbiamo colto tutti noi qui al Ministero questo bisogno non soltanto di dare una valutazione conclusiva ma anche la valutazione di un percorso che come tale pesa addirittura fino al 50%. È stato il frutto dell'ascolto nei confronti degli studenti e delle loro rappresentanze".

Cosa si sente di dire agli studenti che quest’anno sosterranno la Maturità? 

"La Maturità resta un passaggio di fase, è un momento importante della vita, da ricordare non solo per l'esame in quanto tale ma per come ci si è arrivati. I ragazzi quest'anno arrivano all'esame dopo anni difficili e poi per fortuna siamo riusciti a controllare avendo loro garantito la presenza in classe. Dopo ognuno sceglierà dei percorsi ma in tutti resterà il segno di questa Maturità. È una stazione di transito. A voi dico: vivetela insieme, come momento centrale della vostra crescita e ve ne ricorderete nel tempo".

Come se lo immagina il prossimo anno scolastico? A settembre ci saranno ancora le mascherine?

"Mi immagino un anno su cui stiamo già lavorando, per permettere a tutti di riprendere, secondo il calendario che verrà dato dalle singole regioni, un lavoro importante, che è quello di costruire questo fondamentale momento di vita e di crescita, oltre che di speranza in cui si deve fare insieme. La scuola è vivere insieme e anche a volte soffrire insieme, impiantare modalità di convivenza che poi rimangono per tutta la vita. Non facciamo delle mascherine un elemento discriminante di un pezzo di vita, saranno un ricordo ma non la bandiera della vita. Vorrei che il prossimo fosse un anno di grandi innovazioni e sperimentazioni e grande capacità di andare al di là di quelle mura e di quelle stanze. L'anno prossimo sarà fondamentale anche per affermare l'idea di una scuola più inclusiva".

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