Riceviamo e pubblichiamo da una nostra lettrice:
"Salve Fanpage.it, mi chiamo Giulia e scrivo da Milano. Sono una candidata esterna per la Maturità 2019/2020. Vi contatto perché abbiamo bisogno che questa situazione, che comprende tutti gli studenti privatisti, arrivi a chi di potere. Col Decreto Scuola approvato in data 8 Aprile, ci comunicano che (al punto 7): "i candidati esterni svolgono in presenza gli esami preliminari di cui all'articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 62 del 2017 al termine dell'emergenza epidemiologica e sostengono l'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo nel corso della sessione straordinaria di cui all'articolo 17, comma 11, del citato decreto legislativo. La configurazione dell'esame di Stato per i candidati esterni corrisponde a quella prevista per i candidati interni dalle ordinanze di cui al comma 1".
A dire il vero, l’unica cosa che fa sì che noi non possiamo svolgere gli esami come tutti gli altri, sono degli esami preliminari che vanno svolti “in presenza”. Mentre per i candidati interni vale la valutazione per via telematica, nella situazione in cui certamente ci troviamo tutti, come viene scritto nel Decreto (al punto 4): "Nel caso in cui l'attività didattica in presenza delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione non riprenda entro il 18 maggio 2020 ovvero per ragioni sanitarie non possano svolgersi esami in presenza, oltre alle misure di cui al comma 3, in quanto compatibili, le ordinanze di cui al comma 1 disciplinano: a) le modalità, anche telematiche, della valutazione finale degli alunni, ivi compresi gli scrutini finali, in deroga all'articolo 2 del decreto legislativo n. 62 del 2017 e all'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 2009".
Come si può dedurre, i candidati interni possono essere valutati per via telematica, potendo fare gli esami a giugno e quindi senza ripercussioni per il loro futuro. I candidati esterni invece, devono essere valutati in presenza, slittando tutto a “fine epidemia”. La prima domanda che sorge è: “Voi sapete quando finirà l’emergenza?” Nel frattempo, noi che vorremmo frequentare l’università o che dobbiamo presentare il diploma per un concorso, come faremo? Aspetterete insieme a noi che finisca l’epidemia per dare inizio ai test d’ingresso universitari o quelli per un concorso? Considerando che in Italia, i candidati esterni sono circa il 7% dei maturandi, stanno mettendo al rischio il nostro futuro perché siamo il problema minore. Si mette a rischio l’iscrizione all’Università a cui abbiamo diritto tutti. Gli alunni che a giugno svolgeranno gli esami potranno valutare se frequentare l’università, svolgere concorsi o meno. Abbiamo tutti gli stessi diritti, non possiamo perdere un anno per colpe che non abbiamo o per decreti che non ci considerano.
Non dovrebbero esserci vantaggi o svantaggi per nessuno, dovremmo affrontare la maturità allo stesso modo e con le stesse opportunità. Tutto ciò è anticostituzionale, perché come si evince dall'art. 3 della nostra Costituzione, lo Stato deve assicurare a tutti i cittadini un'uguaglianza formale e sostanziale, ovvero deve dare pari opportunità a tutti, senza distinzioni e senza fare preferenze. Con questo decreto, ad oggi, il ministero sta andando contro quanto scritto dai padri costituenti. Chiediamo equità e stessi metodi di valutazione per poter proseguire anche noi verso la strada che vorremmo intraprendere".
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