Maturità 2019, dal Miur i chiarimenti sull’orale: materie e modalità del colloquio
Da tempo erano attesi dagli studenti, e finalmente sono arrivati: il Miur ha pubblicato in una nota sul proprio sito internet i chiarimenti relativi alle modalità di svolgimento della prova orale della Maturità 2019. Tra le tante novità introdotte quest'anno per quanto riguarda l'esame di Maturità, alcune riguardano proprio l'interrogazione finale che, oltre all'abolizione della famosa tesina, si svolgerà con il sistema delle 3 buste, verterà su domande riguardanti l'educazione civica e altre sull'alternanza scuola-lavoro. In particolare, il Ministero ha chiarito che il colloquio sarà diviso in quattro parti e soprattutto sarà pluridisciplinare. Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'orale della Maturità 2019, a poco meno più di un mese dall'inizio delle prove, in programma il prossimo 19 giugno.
La struttura del colloquio
Come sottolineato del Miur, la prova orale dell'esame di Stato si dividerà in quattro parti. Si comincerà con il materiale estratto con la trattazione pluridisciplinare, attraverso il cosiddetto sistema delle 3 buste, a cui seguirà l'esposizione della relazione sull'alternanza scuola-lavoro, l'accertamento delle conoscenze e competenze maturante all'interno dell'attività di Cittadinanza e Costituzione e si concluderà con la discussione delle prove scritte. Nell'ambito del colloquio, si specifica che "il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l'esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Il colloquio accerta inoltre e conoscenze e competenze maturate dal candidato nell'ambito delle attività relative a Cittadinanza e Costituzione". L'interrogazione non dovrà essere superficiale, ma neanche troppo lunga (la durata è di massimo 60 minuti).
Il sistema delle 3 buste
Da tempo si parla del sistema delle 3 buste come una delle grandi novità della Maturità 2019, oltre all'abolizione della famosa tesina alla prova orale. Il colloquio dovrà cioè essere avviato con l'analisi e il commento del materiale che la commissione propone al candidato, per poi svilupparsi in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare. Come sottolinea il Miur nella nota datata 6 maggio 2019, "per garantire a tutti i candidati trasparenza e pari opportunità, la Commissione predisporrà, per ogni classe, un numero di buste con i materiali di avvio del colloquio pari al numero dei candidati aumentato almeno di due unità, in modo da assicurare anche all'ultimo candidato di esercitare la facoltà di scelta fra 3 buste". Quale sarà il contenuto delle buste in questione? Potranno esserci testi, come brani di poesie e prosa sia in italiano che in lingua straniera, documenti di vario genere, da articoli di giornali e riviste a foto di beni e monumenti, ma anche grafici con tabelle significative, esperienze e progetti svolti dagli studenti nel corso degli anni precedenti, e problemi legati alla specificità dell'indirizzo di studio.
Attesa per il documento del 15 maggio
Entro il prossimo 15 maggio i consigli di classe presenteranno un documento con i materiali a disposizione per il colloquio orale, che fanno parte del programma studiato dagli studenti durante l'anno, su cui lavoreranno le commissioni per la realizzazione delle famose buste. Il Ministero dell'Istruzione ha sottolineato che "fermo restando il carattere informativo ed orientativo del documento, la competenza nella scelta dei materiali per il colloquio è normativamente affidata in via esclusiva alla commissione d’esame. Il consiglio di classe, perciò, descriverà il percorso formativo e didattico che potrà orientare il lavoro della commissione, ma non potrà sostituirsi alla commissione stessa nell'indicare i materiali da utilizzare per lo spunto iniziale del colloquio". Non potranno esserci domande o serie di domande, per consentire al candidato di condurre il colloquio in modo personale, attraverso l’analisi e il commento del materiale stesso. Infine, si ricorda che i materiali delle buste già scelte dai candidati non potranno essere riproposti in successivi colloqui.