Maturità 2018, oggi la terza prova: è l’ultimo “quizzone”, dal 2019 si cambia
Terza prova scritta degli esami di maturità 2018. È in programma oggi, lunedì 25 giugno, il cosiddetto “quizzone”, la prova che solitamente spaventa di più i maturandi. Si tratta della prova, che arriva dopo quella di italiano e la seconda di indirizzo, che ha lo scopo di verificare il grado di conoscenze acquisite dagli studenti nelle varie materie svolte durante l'ultimo anno di superiori. Il quizzone ha carattere multidisciplinare ed è elaborato dalla commissione d'esame, che sceglie la tipologia di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi e secondo le informazioni contenute nel Documento di Classe, compilato dal Consiglio di classe entro il 15 maggio. I professori interni e i commissari esterni decidono dunque quali materie inserire, la modalità di svolgimento e la durata della prova. Il voto massimo è di 15 punti, con la sufficienza fissata a 10. Nelle scuole sede di seggio la terza prova è posticipata a mercoledì, in ogni caso – salvo sorprese dell’ultimo minuto – gli studenti che adesso stanno affrontando gli esami di maturità saranno gli ultimi a trovarsi di fronte alla prova con i quiz. Dal 2019, infatti, si cambia, con la terza prova che dovrebbe sparire. L’esame di maturità del 2019 sarà composto da tre prove in tutto: due scritti, più l'orale.
Tanti studenti hanno ricevuto un "aiutino" per la terza prova – Intanto però oggi (o appunto mercoledì in caso di sede di seggio) i ragazzi devono affrontare il famigerato quizzone anche se – secondo un'indagine di Skuola.net – in tanti hanno ricevuto un “aiutino” dai commissari per prepararsi all'appuntamento. In particolare, secondo un sondaggio di Skuola.net, su 1500 maturandi, quasi 3 su 5 hanno ricevuto informazioni dai docenti su quali saranno le materie oggetto della prova. Qualcuno ha addirittura ottenuto una “anteprima” sul contenuto delle domande del quizzone. Nonostante questo, tanti si stanno ugualmente attrezzando per copiare, anche perché le commissioni sembrano disposte a chiudere un occhio. Solo il 30 percento degli intervistati ha infatti definito i professori particolarmente scrupolosi nei controlli, mentre 1 su 10 sa già che avrà via libera. Al 60 percento, invece, basterà fare un po' di attenzione perché pare che i commissari – pur mantenendo un certo rigore – tendano a distrarsi.