Mattia Caruso ucciso dalla fidanzata, la famiglia della vittima: “Era lui a subire violenza”
Prosegue l’inchiesta sull’omicidio di Mattia Caruso, ucciso a 30 anni ad Abano Terme (Padova) dalla fidanzata Valentina Boscaro con una coltellata al cuore. Un delitto, secondo il racconto della 31enne rea confessa, maturato nel contesto dell’ennesima, violenta lite di coppia esplosa all’interno dell’auto.
La Procura ha dato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari. Familiari che intanto sono stati sentiti dagli inquirenti con l'obiettivo di chiarire i punti ancora oscuri delle dinamiche entro cui è maturato il delitto.
Il fratello Rosario: "Io mio fratello l’ho cresciuto, ma negli ultimi tempi era molto distante. Viveva solo per lei". La sorella Melinda: "Si sono dette tante bugie, lui non era violento ma il contrario. Era lui a subire violenza, anche psicologica. Non c’è nulla che possa giustificare quello che lei ha fatto. Lei deve rispondere di quello che ha fatto".
Come detto Valentina Boscaro, avrebbe confessato il delitto dopo aver inizialmente tentato di indirizzare le indagini altrove e avrebbe detto di aver agito dopo l’ennesima lite furibonda e l’ennesimo episodio di presunti maltrattamenti ai suoi danni. La donna ora è agli arresti domiciliari.
L’autopsia ha invece chiarito che il colpo fatale inferto dalla trentunenne è l'unica ferita rinvenuta sul corpo della vittima. Questo farebbe intuire che l'omicidio non sarebbe scaturito da una colluttazione ma che Mattia Caruso sia stato invece colto di sorpresa.
C'è ora attesa per le perizie sul cellulare di Caruso, e restano al vaglio anche i suoi contatti avuti nei giorni e nelle ore prima del decesso. . I carabinieri, dopo aver interrogato le persone presenti nel locale la sera dell'omicidio, stanno sentendo anche vari conoscenti dei due giovani.