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Matteo Messina Denaro contro la tv: “Sono incazzato, su di me vengono raccontate balle”

Matteo Messina Denaro avrebbe confidato agli agenti di polizia penitenziaria del carcere dell’Aquila di essere “incazzato, su di me vengono raccontate balle in tv”. Intanto, Giovanni Luppino ha rinunciato a presentare domanda di revoca della misura di custodia cautelare a suo carico.
A cura di Ida Artiaco
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Matteo Messina Denaro
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Matteo Messina Denaro sarebbe "incazzato nero" per alcuni servizi andati in onda nel corso dei telegiornali. O almeno sarebbe questa la confidenza fatta dal boss di Cosa Nostra agli agenti di polizia penitenziaria del carcere dell'Aquila dove si trova recluso in regime di 41 bis dopo essere stato arrestato a Palermo lo scorso 16 gennaio.

È quanto riporta Il Corriere della Sera. Il capomafia di Castelvetrano, ormai in cella dal 16 gennaio, avrebbe giudicato false molte delle cose sentite ai telegiornali, definendole addirittura "balle". Le informazioni riportate "sarebbero frutto di fraintedimenti".

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Nei primi giorni in carcere, Messina Denaro aveva scelto di non guardare la televisione. Evidentemente poi ha cambiato idea, avendo la possibilità di seguire i telegiornali e i programmi di informazione che si sono costantemente occupati di lui e delle indagini seguite al suo arresto.

Intanto, il boss prosegue anche le terapie. Ieri ha concluso la seconda seduta di chemio all'interno del supercarcere dell'Aquila. Il team di oncologi dell’ospedale San Salvatore, coordinata dal primario Luciano Mutti, ha assistito il Padrino di Castelvetrano nella somministrazione della terapia per il tumore al colon diagnosticatogli due anni fa. 

L'arresto dell'autista di Matteo Messina Denaro
L'arresto dell'autista di Matteo Messina Denaro

Novità anche sul conto di Giovanni Luppino, fermato con l'accusa di avere fatto da autista a Messina Denaro, il quale ha rinunciato a presentare domanda di revoca della misura di custodia cautelare a suo carico. I pm contestano a Luppino i reati di procurata inosservanza della pena e favoreggiamento, entrambi con l’aggravante mafiosa.

Luppino ha dichiarato che Messina Denaro, sempre sotto falso nome, si sarebbe presentato a casa sua per domandargli un passaggio per la clinica.

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