Matteo Messina Denaro, arrestati i figli dell’autista Giovanni Luppino: una famiglia al servizio del boss
Nuovo colpo ai fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, l'ex boss di Cosa Nostra arrestato il 16 gennaio del 2023 dopo trent'anni di latitanza e morto lo scorso 25 settembre al termine di una lunga malattia: all'alba di oggi, martedì 13 febbraio, i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, insieme ai poliziotti del Servizio Centrale Operativo, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico dei fratelli Antonino e Vincenzo Luppino, entrambi indagati per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall'essere stati commessi al fine di avvantaggiare l'associazione mafiosa denominata Cosa Nostra.
Chi sono i due uomini arrestati oggi
I due uomini finiti in manette sono figli dell'imprenditore di Campobello di Mazara Giovanni Luppino, l'uomo che faceva da autista al capomafia e che con lui è stato arrestato il 16 gennaio di un anno fa. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova.
Le indagini, condotte al fine di ricostruire la rete di fiancheggiatori che ha sostenuto l'allora latitante Messina Denaro Matteo, hanno permesso di raccogliere elementi investigativi che fanno ipotizzare che i due indagati, unitamente al padre Giovanni Luppino, hanno contribuito con le loro condotte al mantenimento delle funzioni di vertice del capo mafia castelvetranese, fornendogli prolungata assistenza durante la latitanza e partecipando al riservato sistema di comunicazioni attivato in suo favore.
Una nota diramata dalla DDA riporta: "Gli accertamenti svolti congiuntamente dal ROS dei Carabinieri, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani e dal SCO della Polizia di Stato – corroborati dall'analisi di tabulati telefonici e traffici di celle, dalla visione di immagini di videosorveglianza e dalle prove scientifiche genetiche e papillari – hanno consentito di acquisire gravi indizi in merito alle diversificate attività illecite svolte dai fratelli Luppino al fine di ‘proteggere' la latitanza del capo mafia trapanese. Sono attualmente in corso delle perquisizioni nella provincia di Trapani, con il supporto di personale dello Squadrone Eliportato ‘Cacciatori Sicilia' dell'Arma dei Carabinieri e dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato".
Matteo Messina Denaro pagava la famiglia Luppino
Nel corso dell'inchiesta è emerso che Matteo Messina Denaro versava periodicamente all'imprenditore Giovanni Luppino, arrestato insieme al boss a gennaio del 2023, e ai suoi figli Vincenzo e Antonino, finiti in cella oggi, somme di denaro. I Luppino nel loro paese, Campobello di Mazara, hanno il soprannome di Mustusi (il nonno produceva vino e mosto) e il capomafia, negli appunti in cui annotava le spese, scrive Mustang, nome in codice, secondo gli inquirenti, usato in assonanza col soprannome, proprio per indicare la famiglia. Nei diari Messina Denaro segna i soldi spesi per i fiori acquistati dopo la morte della moglie di Giovanni Luppino e per diverse cene e pranzi fatti in occasioni di compleanni dei figli coi quali evidentemente faceva abitualmente vita sociale.
Vincenzo Luppino curò il trasloco di Messina Denaro nel suo ultimo covo
Il rapporto tra l'ex boss e i Luppino era quindi molto stretto. Fu non a caso Vincenzo Luppino a curare, nel giugno del 2022, il trasloco di Messina Denaro nell'ultimo covo. Il titolare della ditta di traslochi incaricata del servizio ha raccontato agli inquirenti di essere stato contattato dal capomafia e di aver concordato con lui i mobili da portare in casa. Nelle operazioni venne coinvolto Vincenzo Luppino che aveva spostato e custodito la vecchia cucina di Messina Denaro nel suo garage.
Messina Denaro sotto casa dei familiari pochi giorni prima dell'arresto
Nel corso delle indagini sono state visionate ore di filmati. È così emerso che il 29 dicembre del 2022, pochi giorni prima del suo arresto, Matteo Messina Denaro passava in auto sotto casa della ex compagna, madre di sua figlia, e delle sorelle Bice e Giovanna, a Castelevetrano. Lo seguiva e gli faceva da scorta il furgone di Vincenzo Luppino, oggi arrestato. Alla guida c'era il padre Giovanni. Il boss ricercato dunque transitava sotto casa dei suoi per rivedere i luoghi a lui cari e nella speranza, sospettano gli investigatori, di riuscire a scorgere i familiari sia pure da lontano.
Le telecamere del paese, ad esempio, hanno immortalato il furgone che seguiva la Giulietta di Matteo Messina Denaro mentre passava alle 17,12 sotto casa di Franca Alagna, l'ex compagna, alle 17.15 sotto casa della sorella Giovanna e alle 17.17 sotto quella dell'altra sorella Bice. La scorta, scrive il gip, assicurava una sorta di staffetta al latitante, "che doveva transitare su luoghi notoriamente oggetto di eccezionali controlli delle forze dell'ordine".