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Mattarella al Bearzi di Udine per ricordare Lorenzo morto in stage: “Mai più morti assurde come questa”

Il Presidente Sergio Mattarella si è recato in visita all’Istituto salesiano Bearzi di Udine per ricordare Lorenzo Parelli, il 18enne morto durante il suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro lo scorso 21 gennaio. Mattarella ha inoltre incontrato i genitori dello studente.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Pochi giorni prima della festa dei lavoratori del 1 maggio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di far visita all'Istituto salesiano Bearzi di Udine. Nella giornata di oggi venerdì 29 aprile Mattarella ha varcato la soglia della scuola frequentata Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni morto il 21 gennaio scorso durante il suo ultimo giorno di stage presso l'azienda Burimec di Lauzacco di Pavia di Udine. Il ragazzo stava svolgendo il tirocinio curriculare per l'alternanza-scuola lavoro quando una putrella gli è caduta addosso, uccidendolo all'istante.

La vicenda ha dato il via a diverse manifestazioni di piazza degli studenti. Adesso, il Presidente della Repubblica ha scelto di anticipare il 1 maggio con la visita all'istituto scolastico. Gli allievi hanno accolto Mattarella in cortile, sventolando il tricolore in segno di saluto. Il capo dello Stato ha poi incontrato i genitori dello studente. "Il segno di Lorenzo è destinato a rimanere nella vita di chi lo ha conosciuto e amato – ha affermato il Presidente – e voglio esprimere la mia vicinanza ai suoi genitori che stanno vivendo un dolore immenso. Una tragedia che ha travolto anche la comunità scolastica della quale faceva parte. La morte di questo ragazzo porta ad interrogarci sullo stato del mondo del lavoro di oggi".

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Mattarella poi ha fatto riferimento alla prossima festa dei lavoratori, definendola una "necessaria e puntuale riflessione sulle condizioni concrete del mondo del lavoro". "Il 1 maggio non è una una festa rituale, ma l'occasione per aprire una discussione importante su cosa offriamo ai giovani. In queste settimane parliamo di pace, ma nel nostro Paese deve passare necessariamente dai diritti e dalla sicurezza sul lavoro che è alla base della società. La pace è strettamente connessa alla libertà, allo sviluppo e alla dignità. Tutte queste cose sono i cardini della nostra repubblica e ci hanno reso quelli che siamo. Il lavoro degli italiani ha costruito questo Paese, ne ha ampliato i diritti e ha dato concretezza. Non possiamo e non dobbiamo mai più piangere morti assurde come quella di Lorenzo".

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