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L’auspicio di Papa Francesco per il 2021: “Troviamo tempo per chi soffre e ha bisogno di cura”

Nella sua omelia Papa Francesco ha dichiarato, tra l’altro: “Quest’anno, mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure, non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi”.
A cura di Davide Falcioni
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Un invito a prendersi cura del prossimo: è questo l'auspicio per il nuovo anno di Papa Francesco. "Mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure – ha detto nella sua omelia – non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi". Parole che hanno colto nel segno e colpito anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella che, in occasione della Giornata Mondiale della Pace, ha inviato un messaggio al Papa ricordando la necessità di "operare per un progresso umano che ritrovi nella fraternità, nella giustizia e nella pace le sue stesse fondamenta". "L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo – scrive il Presidente della Repubblica a Bergoglio – si è inserita in un contesto non privo di criticità – climatiche, alimentari, economiche, migratorie – tra loro collegate. La pandemia le ha aggravate, vi ha aggiunto lutti e sofferenza, ha reso ancor più precarie le condizioni di quanti già sperimentavano difficoltà".

Per questo l'invito del Papa a coltivare una "grammatica della cura" è oggi di fondamentale importanza. Nella sua omelia infatti Bergoglio ha detto: "Il tempo è la ricchezza che tutti abbiamo, ma di cui siamo gelosi, perché vogliamo usarla solo per noi". Il Papa ha poi chiesto "la grazia di trovare tempo per Dio e per il prossimo: per chi è solo, per chi soffre, per chi ha bisogno di ascolto e cura. Se troveremo tempo da regalare, saremo stupiti e felici, come i pastori".

"Tale esercizio – spiega Mattarella, riferendosi alle parole del Pontefice – richiede di attingere al significato più profondo del concetto di responsabilità, parola che implica l’idea del riscontro, di un appello che sollecita a dare una risposta, e di rileggere in tale luce la nostra condizione di membri di una comunità. Il tema stesso della cittadinanza, che è appunto partecipazione responsabile, non può prescindere da un’attenta ponderazione degli effetti che le nostre scelte producono sulle persone che ci circondano, sull’intera famiglia umana e sull’ambiente naturale".

Per il Capo dello Stato la "bussola" indicata da Francesco è condivisibile. I suoi punti cardinali sono  "la tutela dei diritti umani, la cura del bene comune, la pratica della solidarietà e la salvaguardia del creato. Lungo tale percorso, come Ella ha sottolineato, il patrimonio di principi della dottrina sociale della Chiesa costituisce un riferimento sicuro per la promozione della dignità della persona e del benessere dei popoli. In quanto membri del Consiglio dei Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, avvertiamo con particolare forza l’impegno nella tutela e promozione dei diritti umani fondamentali, inalienabili, universali e indivisibili.  Continueremo a sostenere le iniziative volte a prevenire nuovi conflitti, a gestire con equità e lungimiranza le sfide globali, e a costruire società pacifiche e inclusive". Per finire il Presidente della Repubblica ha aggiunto: "Mi unisco con convinzione al Suo auspicio di un maggiore e diffuso protagonismo delle donne, alle Sue considerazioni sulla necessità di uno sforzo pedagogico che, coinvolgendo famiglia, scuola e università, contribuisca a modellare le nostre società sulla base di un ritrovato spirito di fratellanza, e al Suo incoraggiamento affinché ognuno diventi testimone della cultura della cura".

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