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Mateo, ucciso dal cancro a 16 anni senza arrendersi: in 8 mesi portato via dalla malattia

Al ragazzino la malattia era stata diagnosticata solo lo scorso aprile ma nemmeno la sconvolgente notizia dei medici era riuscita ad abbatterlo: “Bisogna essere dei leoni”
A cura di A. P.
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"Era un ragazzo dalla forte personalità. Lottava per tutto. E quando si è ammalato agli amici diceva sempre che stava bene perché non voleva preoccuparli", così chi lo conosceva ricorda Mateo Hoxha, un ragazzo veneto sedicenne scomparso per sempre l’altra sera portato via da un cancro tanto devastante quanto fulmineo. La malattia gli era stata diagnosticata solo lo scorso aprile ma nemmeno la sconvolgente notizia dei medici era riuscita ad abbatterlo, nonostante la giovane età. Mateo, di origini albanesi ma residente da tempo con la famiglia a Montebelluna, in provincia di Treviso, infatti viene descritto da tutti come un ragazzo molto forte e combattivo, un tipo socievole che non si buttava mai a terra  di fronte alle difficoltà.

Uno spirito  combattivo che aveva ribadito appena all'inizio dell'anno quando, come racconta il quotidiano Il Gazzettino,  aveva regalato una penna ai compagni di classe del secondo anno del liceo delle scienze applicate di Montebelluna sulla quale aveva inciso la scritta: “Non basta sembrare un leone, bisogna esserlo”. Mateo era convinto che in due anni sarebbe guarito ma, nonostante le cure immediate e la sia caparbietà,  il cancro lo ha ucciso in appena otto mesi.  Il suo cuore ha smesso di battere all’ospedale di Castelfranco Veneto dove era ricoverato. L'ultimo saluto per il 16enne sabato alle 10,30, in forma laica , al cimitero di Montebelluna.

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