Mastrogiovanni, agonia in un video: il prossimo 30 ottobre la sentenza sul caso choc del Cilento
È il 31 luglio del 2009 quando Franco Mastrogiovanni, 58 anni, originario di Castelnuovo Cilento, piccolo comune in provincia di Salerno, viene ricoverato al Centro di salute mentale dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania (Salerno). È soggetto ad un Tso, un trattamento sanitario obbligatorio. Poche ore prima a Pollica, altro comune del Cilento, si è reso protagonista di un incidente stradale dalla dinamica piuttosto strana dopo il quale è ricercato dai carabinieri. Da quel centro di salute mentale Mastrogiovanni uscirà cadavere, il giorno 4 agosto 2009 dopo un “trattamento” durato oltre 80 ore.
L'uomo, maestro di scuola, durante la degenza forzata è stato legato mani e piedi ad una branda. Lo dimostrano le immagini del trattamento, videoregistrato. Un documento choc che da mesi è disponibile su internet, grazie al lavoro del comitato “Verità e giustizia per Francesco Mastrogiovanni”, da tempo attivo con un solo obiettivo: far luce sulla vicenda. Così ricostruisce il comitato l'inizio della storia:
Francesco, prima dell’emanazione dell’ordinanza di Tso, il mattino del 31 luglio 2009, intorno alle ore 9 circa, viene inseguito dalla polizia municipale del Comune di Pollica e dai Carabinieri della locale stazione e, per sfuggire alla cattura, raggiunge la spiaggia di un campeggio in località Mezzatorre (comune di San Mauro Cilento) e si getta in mare. Dopo un paio d’ore (verso le 11) , ormai sfinito per la lunga permanenza in acqua, ritorna spontaneamente sulla spiaggia dove, nel frattempo, è giunto un medico che opera nel Centro Igiene Mentale di Vallo della Lucania che conferma il certificato del primo medico del 118. Francesco accetta spontaneamente che gli vengano praticate tre (3) iniezioni di sedativi – ma la dottoressa, che conferma la richiesta di TSO al sindaco di Pollica, scrive sul certificato che “rifiuta ogni terapia”. Al contrario, Francesco, assumendo un comportamento collaborativo, accetta di essere tradotto presso il reparto di psichiatria di Vallo della Lucania.
Il sindaco che firma il Tso è Angelo Vassallo che qualche mese dopo, nel 2010, viene ammazzato in circostanze ancora da chiarire. Ma questa è un'altra storia.
La notizia di oggi è che fra poche settimane, il 30 ottobre salvo slittamenti ci sarà la sentenza sul caso Mastrogiovanni. Già, perché sulla morte del maestro di scuola è stata avviata una indagine che ha portato all'imputazione e rinvio a giudizio per 6 medici e 12 infermieri. I motivi del processo risiedono tutti nei fatti avvenuti in quelle 82, terribili ore del quale il video proposto mostra soltanto alcune parti, le più drammatiche. Mastrogiovanni – accusano i parenti e gli amici riuniti nel comitato – non sarebbe stato soccorso, assistito nutrito a dovere. È morto la notte del 4 agosto alle 2 ma i medici, questo lo mostra il filmato, se ne sono accorti solo tre ore dopo. L'autopsia ha stabilito che Mastrogiovanni è deceduto a causa di un edema polmonare. E l'edema – questa l'accusa – sarebbe stato generato dallo stato di contenzione in cui era l'uomo.