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La perizia medica: “Massimo Di Cataldo picchiò la ex, ma non la fece abortire”

Potrebbe cambiare la posizione del cantante romano indagato a Roma per maltrattamenti in famiglia e procurato aborto ai danni della sua ex compagna. Secondo la perizia del medico legale non ci sarebbe un collegamento tra il pestaggio e l’aborto di Anna Laura Millacci.
A cura di B. C.
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Avrebbe picchiata la sua ex, ma non sarebbe certamente colpevole dell'aborto della donna. Cambia ancora la posizione di Massimo di Cataldo, indagato per i reati di maltrattamenti e procurato aborto, a seguito della denuncia della a luglio su Facebook da parte di Anna Laura Millacci, la visual artist per tredici anni fidanzata del cantante romano. La relazione del medico legale Costantino Ciallella, docente della Sapienza, nominato consulente con il compito di chiarire il mistero del pestaggio della donna, escluderebbe infatti un collegamento tra botte e aborto, per quanto la perizia abbia confermato sia i segni traumatici che l'interruzione di gravidanza. Lo scrive oggi il Messaggero. La vicenda era scoppiata lo scorso luglio quando la Millacci aveva pubblicato sul social network le immagini del suo viso tumefatto e quello che sembrava essere il segno di un aborto "Caro Massimo Di Cataldo – aveva scritto su Fb – non avrei mai voluto arrivare a dire pubblicamente che uomo sei, e a pubblicare queste foto così terribili. Tu che ci tieni così tanto alla tua faccina angelica». Di Cataldo, però, ha sempre respinto le accuse. "Sono stato infangato e danneggiato da tutte queste falsità. Quando sono andato via da casa quel giorno Anna Laura non aveva segni sul viso". Ma il rapporto del medico potrebbe far decadere l'accusa più grave per il cantante, quella appunto di procurato aborto.

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