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“Massacrati per 3 minuti, nessuno ha mosso un dito”, l’amaro sfogo della coppia gay assalita a Palermo

Parlano i ragazzi picchiati ferocemente in centro a Palermo sabato: “È un po’ come se me lo avessero marchiato in faccia che non mi vogliono a Palermo. La bottiglia coi cui mi hanno colpito ha quasi raggiunto l’occhio. Mai vista tanta crudeltà gratuita. Ricordo che erano in quattro a picchiarmi, mentre altri guardavano e ridevano intorno a me mentre mi prendevano a calci e pugni. Per fortuna ci hanno raggiunto i nostri amici e quei bulli sono scappati via”.
A cura di Francesco Cortese
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PALERMO – "Ci hanno preso a calci e pugni per tre minuti, mi hanno lanciato in faccia una bottiglia e ho temuto di morire. Nessuno è venuto ad aiutarci, nonostante la strada fosse piena di gente". L'amaro sfogo di Stefano, 29 anni, avviene poco dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso dell'ospedale con una prognosi di 25 giorni. A parlare è uno dei ragazzi gay di Torino aggrediti sabato sera a Palermo da una baby gang mentre, insieme ad altri amici, stava passeggiando in via Maqueda, pieno centro storico della città, in cerca di un bed and breakfast.

"È un po' come se me lo avessero marchiato in faccia che non mi vogliono a Palermo". Stefano è ancora sconvolto quando racconta l'aggressione subìta da alcuni ragazzini: "La bottiglia coi cui mi hanno colpito ha quasi raggiunto l'occhio. Mai vista tanta crudeltà gratuita".

Sull'episodio indaga la polizia che in queste ore sta analizzando tutti i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona in cui è avvenuta l'aggressione per identificare i responsabili.

"Un gruppo di ragazzi ha cominciato a offenderci mentre passeggiavamo mano nella mano – continua il racconto del giovane torinese aggredito – . Noi siamo rimasti indifferenti, ma a quel punto ho sentito che qualcuno mi colpiva alle spalle, prima con un pugno e poi con una bottiglia. Sono caduto per terra. Ricordo che erano in quattro a picchiarmi, mentre altri guardavano e ridevano intorno a me mentre mi prendevano a calci e pugni. Per fortuna ci hanno raggiunto i nostri amici e quei bulli sono scappati via".

Dure condanne nei confronti dell'episodio sono arrivate da tutto il mondo della politica. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha parlato di "atto vile che nulla ha a che vedere con il cambiamento culturale di una città che promuove, giorno dopo giorno, i diritti della persona". Anche il governatore della regione Sicilia, Nello Musumeci, ha posto le proprie scuse a nome di tutti i siciliani: "L'aggressione alla coppia di turisti gay ad opera di alcuni giovanissimi scalmanati, nel centro di Palermo, va condannata senza alcuna esitazione. Alle due vittime della assurda intolleranza vanno le mie scuse, sapendo di interpretare il sentimento dell'intera comunità siciliana. Spero che decidano di tornare nella nostra Isola: saranno benvenuti e nostri ospiti".

Di "Vigliacca e ignobile violenza" parla invece la sindaca di Torino, Chiara Appendino, città dalla quale provenivano i ragazzi aggrediti a Palermo. "Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso il prima possibile", aggiunge la prima cittadina torinese che conclude: "Vi aspettiamo a casa, ragazzi".

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