Massacra a botte la fidanzata 19enne: “L’ho fatto per uno sms sul cellulare”
Dopo aver picchiato e ridotto in fin di vita la fidanzata 19enne, ammette tutto Maurizio Falcioni, l'operaio romano di 35 anni arrestato nei giorni scorsi per tentato omicidio. "E' vero, ero geloso. Ho trovato sul suo cellulare i messaggi di un altro ragazzo. E allora l'ho picchiata" avrebbe confessato l'uomo agli inquirenti che indagano sul caso. Come racconta Il Messaggero, il 35enne davanti ai Pm, che gli chiedevano spiegazioni durante l'interrogatorio di garanzia avvenuto ieri a Regina Coeli, è sembrato freddo e per nulla intimorito. Secondo i magistrati l'uomo, che ha precedenti per droga e resistenza a pubblico ufficiale, non ha nemmeno accennato ad un pentimento, assumendo invece un atteggiamento quasi spavaldo. Per il momento il 35enne resta nel carcere romano dopo la convalida del suo arresto, ma i magistrati stanno cercando di capire l'esatta dinamica dei fatti. I pm sospettano infatti che dietro il caso ci sia una storia di sottomissione e percosse continue ma mai denunciate.
Ragazza ancora in coma – Sul corpo della 19enne Chiara Insidioso Monda, ancora ricoverata in gravi condizioni e in coma farmacologico nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Camillo, infatti sono stati trovati numerosi segni di percosse, ematomi e lividi che fanno configurare anche il reato di maltrattamenti. La ragazza, che come racconta il padre è sempre stata un po' come una bambina, con un leggero ritardo che la rende immatura e suggestionabile, purtroppo non aveva mai raccontato a nessuno quanto le accadeva. Anche una denuncia del padre della ragazza contro Maurizio, accusato di circonvenzione di incapace, era caduta nel vuoto perché "mancava il fattore dell'interesse patrimoniale".
