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Martino Caldarelli adescato sui social e ucciso, l’agguato in camera da letto: la versione della 26enne

La 26enne arrestata insieme al compagno di 40 anni per l’omicidio di Martino Caldarelli, il 48enne scomparso venerdì e trovato morto a coltellate in un laghetto di Corropoli (Teramo), ai carabinieri avrebbe raccontato la sua versione dei fatti.
A cura di Giorgia Venturini
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Subito dopo l'arresto la 26enne avrebbe confessato l'omicidio di Martino Caldarelli, il 48enne scomparso venerdì e trovato morto in un laghetto di Corropoli, in provincia di Teramo. A dare l'allarme era stata la madre denunciando la scomparsa: aveva detto che sapeva che il figlio sarebbe uscito di casa per andare in palestra ma lì non è mai arrivato. Ieri 16 aprile è stata arrestata una coppia di 26 e di 40 anni. La ragazza avrebbe raccontato la sua versione dei fatti su cui i carabinieri di Teramo stanno facendo tutte le verifiche del caso. Mentre l'uomo prima di essere arrestato è stato sottoposto ad interrogatorio con il suo legale ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. La coppia era insieme da poco più di 10 giorni quando avrebbe commesso l'omicidio. Ma cosa avrebbe raccontato agli investigatori la ragazza?

Alla base ci sarebbe una rapina a cui la vittima si sarebbe opposta. La 26enne avrebbe spiegato ai carabinieri che sarebbe stato il compagno a chiederle di contattare tramite Facebook Martino Caldarelli, approfittando del fatto che i due si conoscevano. Il 40enne avrebbe avuto bisogno di soldi e così avrebbe coinvolto la giovane compagna. Vittima e aggressori così si sarebbero incontrati: l'imboscata sarebbe scattata in camera da letto. L'aggressione a coltellate è terminata fuori dall'abitazione: Caldarelli quando si è trovato minacciato con la lama avrebbe tentato di opporsi. Poi l'omicidio. A questo punto la coppia – stando a quanto avrebbe raccontato la donna – avrebbe cercato di liberarsi del corpo di Martino Caldarelli: lo avrebbero caricato sulla sua auto, una panda rossa, aiutandosi con una carriola e si sarebbero diretti verso il laghetto. Qui il cadavere sarebbe stato legato a un tronco e gettato in acqua.

Stando alle indagini, i carabinieri sono riusciti a risalire alla coppia (ora accusata di omicidio, rapina e occultamento di cadavere) perché nei giorni successivi il delitto si sarebbe spostata con la macchina della vittima a cui avevano cambiato il colore e la targa. Quando però sono rimasti coinvolti in un incidente hanno pensato immediatamente di incendiare l'auto: le telecamere di sorveglianza li hanno ripresi mentre scendevano dall'auto. Da qui la scoperta che la macchina era di Martino Caldarelli e l'identità della coppia. Fondamentali sono stati anche i messaggi sui social tra la vittima e la 26enne. Continuano intanto le indagini dei carabinieri.

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