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Martina Mucci sfregiata sotto casa, arrestato l’ex: “Avevo sospetti, ma speravo di sbagliarmi”

Martina Mucci, cameriera di 29 anni, a Prato fu aggredita e sfregiata la notte del 21 febbraio scorso. In cella per il pestaggio violento sono finiti l’ex fidanzato e altri due complici.
A cura di Susanna Picone
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C'è anche l'ex fidanzato di Martina Mucci, la cameriera picchiata e sfregiata mentre rincasava dal lavoro il 21 febbraio scorso, tra i tre arrestati ora in carcere a Prato.

L’uomo è considerato il mandante dell’aggressione e insieme a lui gli investigatori della polizia hanno arrestato un intermediario e uno dei due aggressori. Sono italiani fra i 19 e 21 anni, tutti residenti nella provincia di Firenze: avrebbero agito sfregiando la giovane donna in cambio di poche centinaia di euro.

Tutti sono accusati di lesioni gravi, sfregio permanente del volto, rapina aggravata in concorso. Martina ha appreso dell’arresto del suo ex fidanzato dalla stampa. "Avevo detto alla polizia dei miei sospetti il giorno dopo l’aggressione anche non se avrei mai immaginato che il mio ex potesse arrivare a tanto. Gli ho voluto tanto bene", le parole della donna, che ancora porta i segni del violento pestaggio sul suo volto, al quotidiano La Nazione.

"Non dormo bene, ho gli incubi – ha aggiunto –. Spero di essermi tolta un peso, di poter ricominciare a vivere anche se non sarà facile. Quello che mi è successo è stato terribile". La ventinovenne e il suo ex ora in carcere avevano avuto una relazione andata avanti per circa un anno e si erano lasciati un mese prima dell’aggressione. "Avevamo avuto dei dissapori – ha spiegato la donna – C’era stata qualche lite ma nulla che facesse pensare a una reazione del genere. Avevamo lavorato insieme e gli ho voluto un sacco di bene. Questo lo voglio dire. Mi fidavo di lui".

Martina Mucci fu assalita da due sconosciuti mentre rincasava di notte al rientro dal lavoro, erano circa le 2 del mattino del 21 febbraio scorso.

Tre persone dunque sono state arrestate e invece è ancora in fase di individuazione un quarto uomo, quello che avrebbe materialmente sfregiato la ragazza. Secondo quanto riferisce il procuratore Giuseppe Nicolosi, il movente è da ascrivere a gelosia tanto da ideare "un'azione punitiva postuma nei confronti della giovane".

A carico dei tre arrestati, ha spiegato il procuratore, "gravi indizi di colpevolezza". Al mandante è contestata la fase ideativa del piano per sfregiarla. Ci sono "intercettazioni esplicite" e sembra che le persone assoldate abbiano compiuto "analoghe azioni in provincia di Firenze".

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