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Martina Mucci sfregiata per ordine dell’ex: “Combatto in Tribunale anche per Giulia Cecchettin”

“Ringrazio di essere viva. Ora combatto per lei e per tutte le donne vittime degli ex” ha dichiarato la giovane che nel febbraio scorso fu picchiata e sfregiata sotto casa da alcuni uomini che, secondo l’accusa, furono inviati dal suo ex fidanzato.
A cura di Antonio Palma
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Ho vissuto il caso di Giulia Cecchettin con tanto dolore e rabbia e sto lottando ora anche per lei e per tutte le donne vittime degli ex”, lo ha dichiarato oggi in Tribunale Martina Mucci, la giovane che nel febbraio scorso fu picchiata e sfregiata sotto casa da alcuni uomini che, secondo l’accusa, furono inviati dal suo ex fidanzato.

La barista pratese si è presentata oggi in Aula al Tribunale di Prato per l’apertura del processo a carico dell’ex Emiliano Laurini e di altre due persone: Kevin Mingoia, presunto esecutore materiale, e Mattia Schininà, presunto intermediario tra i due.

"Ringrazio di essere viva. Mi ha salvato l'amore vero: la mia famiglia, i miei colleghi, il mio lavoro. Ora voglio dare voce agli altri” ha dichiarato la trentenne, aggiungendo: “Sto lottando per Giulia Cecchettin e per tutte le donne, voglio dare forza a tutte. Voglio dare loro forza e dire che devono scappare al primo minimo allarme della violenza e dello schifo. Anche io mi ero accorta di qualche segnale, ma purtroppo non gli ho dato spazio".

L'aggressione a Martina Mucci: "Si sono accaniti sul volto"

I tre imputati del processo, che hanno ammesso finora i fatti scusandosi con la vittima, hanno chiesto il rito abbreviato che permetterà loro di avere uno sconto di pena in caso di condanna. La difesa di Laurini però lo ha collegato alla richiesta di una perizia psichiatrica per capire se l’uomo è capace di intendere e di volere. Una richiesta sulla quale il Giudice per le udienze preliminari si pronuncerà questo pomeriggio.

I tre imputati devono rispondere dei reati di lesioni, deformazione permanente e rapina aggravata. Martina Mucci fu brutalmente picchiata all’uscita dal lavoro la notte tra il 21 e il 22 febbraio scorso nel quartiere Pietà di Prato da due uomini incappucciati. I due le provocarono la frattura del setto nasale, un taglio al volto e un dente spaccato prima di dileguarsi con la sua borsa. "Si sono accaniti sul volto, volevamo sfregiarmi” aveva raccontato la donna.

Gli imputati nel processo

Secondo gli inquirenti, ad aggredirla il 19enne Kevin Mingoia insieme ad un 16enne, assoldati dietro compenso dall’ex, il 41enne Emiliano Laurini che voleva una spedizione punitiva. A processo anche il 21ene Mattia Schininà ritenuto l’uomo che aveva nesso in contatto i due ragazzi con l’ex della donna e che quindi sapeva tutto. Mingoia, che ha già risarcito Martina Mucci con 28mila euro, nella prima fase dell'udienza ha reso dichiarazioni spontanee nelle quali ha chiesto scusa alla donna per quello che è successo, dicendo che "non avrebbe mai voluto farlo e non lo rifarebbe mai più".

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