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Martina, morta a 24 anni in un incidente a Catanzaro: per i periti fu colpa dell’airbag difettoso

Martina Guzzi, 24 anni, si schiantò con la sua auto contro un’altra vettura che invase la sua corsia di marcia a Catanzaro. Per i periti della Procura tuttavia il decesso fu causato da un Airbag difettoso.
A cura di Davide Falcioni
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Potrebbe essere stato il malfunzionamento dell'airbag ad uccidere lo scorso 28 maggio Martina Guzzi, la 24enne che si schiantò con la sua auto contro un'altra vettura che invase la sua corsia di marcia a Catanzaro. È quanto emerso dalla relazione preliminare richiesta dalla Procura. Già nei giorni che seguirono l'incidente, secondo la Gazzetta del Sud, gli inquirenti avevano ipotizzato che "la concausa della morte" fosse connessa al malfunzionamento dell'airbag Takata, costruttore giapponese fallito nel 2018 proprio in seguito allo scandalo dei sistemi difettosi.

Dopo la relazione dei periti ora quell'ipotesi si rafforza. Come riporta il Corriere della Sera infatti il documento "esclude altra lesività traumatica riconducibile all’incidente in cui è rimasta coinvolta la signora Guzzi Martina". Per il medico legale invece "si può concludere che la morte" di Martina Guzzi "sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag". Secondo la relazione, proprio l'airbag "a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco".

Per i periti della Procura calabrese dunque la 24enne non è deceduta per lo schianto contro la Ford che aveva invaso la sua corsia durante un sorpasso, ma sarebbe la prima vittima italiana dello scandalo degli airbag della casa giapponese, che ha già provocato decine di vittime e centinaia di feriti in tutto il mondo. Takata era infatti il fornitore di airbag delle principali case automobilistiche del mondo perché forniva i suoi prodotti a prezzi molto competitivi. Quindici anni fa, dopo i primi incidenti, si scoprì tuttavia che molti di quegli airbag erano difettosi. Ebbe così inizio una massiccia campagna di richiamo riguardante milioni di auto in tutto il pianeta e si sospetta che siano decine di milioni le vetture che potrebbero installare airbag della casa nipponica.

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