“Abbiamo pubblicato la foto di un bacio ed è successo un disastro.” Martina Tammaro ha 24 anni, vive ad Arona e studia economia. Erika ha 22 anni, vive a Brugherio ed ha una triennale in legge. Martina ed Erika si amano, sicuramente in un modo molto più naturale di quanto naturale sia prendere una laurea oggi. Ammettiamolo.
Lo scorso agosto le due ragazze hanno pubblicato una foto al mare dove si scambiavano un innocuo bacio a stampo. Un gesto spontaneo, appunto, che milioni di coppie ogni giorno immortalano per ricordarsi quanto sia bello e giusto essere felici. Una loro amica, così, ha chiesto di poterla ripubblicare nella sua pagina piuttosto seguita:
“Noi, totalmente ignare di quello che sarebbe potuto accadere, abbiamo accettato.” spiega Martina. “Una volta pubblicata però siamo state ricoperte di insulti. Saranno stati almeno 700.”
Ecco che scatta l’orgoglio, la rabbia, la voglia di rivalsa per ribadire il diritto di poter vivere liberamente i sentimenti. Martina inizia a rispondere a tutti, perché aveva “la presunzione di pensare che avrebbe potuto far cambiare l'idea alla gente”. Ma le cose sono continuate ad andare diversamente.
“Erika stava male, leggeva e non diceva nulla. La cosa che le ha provocato più dolore è stato leggere che il nostro non è ‘Amore’, bensì una perversione. E che non potrebbe mai fare la mamma, lei che invece lo sogna da tutta la vita.”
Dopo aver “denunciato” il fatto tramite il giornale locale, le ragazze hanno lasciato perdere dato che la situazione si era stabilizzata fino a scemare quasi del tutto… ma poi la cosa è precipitata di nuovo, esattamente come il mese prima: altri insulti, più pesanti, fino ad augurare la morte.
“Ci hanno detto che non serviamo per il continuamento della specie umana. Che siamo delle pattumiere umane. E tante, troppe cose. Lì è scattato qualcosa. Erika mi ha guardata e ha detto ‘Basta rispondere, ti tremano le mani. Non serve a niente’. Mi ricordo di averle risposto ‘E cosa possiamo fare? Non voglio stare zitta mentre ci attaccano’…”
È qui che nasce l’idea di Erika,aprire una pagina Instagram dove riportare tutto ciò che viene scritto loro di cattivo. Ciò che inizialmente pareva una sciocchezza che ancora non le convinceva abbastanza, si è in poco tempo consolidato crescendo.
“È una pagina dove possiamo mostrare al mondo che l'omofobia è un fenomeno purtroppo reale, non estirpato. E, dall'altra parte, far vedere che queste persone si nutrono di un'ignoranza mostruosa non solo nell'esprimere la loro ‘opinione’ bensì anche nella forma, in un italiano tutto loro.”
Iniziano così ad arrivare i primi follower, poi i primi like, commenti e infine messaggi privati di sostegno. C’è chi si congratula con la loro idea positiva e chi scrive per raccontare la propria storia, disavventure in primis, soprattutto per quanto riguarda le vittime di bullismo omofobico.
“C’è stato anche chi ha voluto raccontare che è stato abbandonato dagli amici dopo il suo coming out, e ora si taglia perché vorrebbe morire. Ma vede in noi e nel nostro spazio una speranza di cambiamento.”
Ecco perché adesso le due ragazze vogliono portare avanti il loro progetto, perché è diventato uno spazio non più prettamente personale ma di lotta anche per gli altri.
“Noi due stiamo insieme da due anni e cinque mesi” continua Martina. “Ci siamo conosciute a ‘Furore’, un programma televisivo RAI dove facevamo le Figuranti danzanti. Il primo passo l'ho fatto io, l'ho corteggiata per mesi prima che riuscissi anche solo a rubarle un bacio a stampo. E adesso nessuno deve permettersi di volerci divise.”