Marmolada, trovati vivi quattro dispersi: mancano ancora 14 persone all’appello, sette i morti
Quattro persone, che risultavano disperse, sono state trovate vive sulla Marmolada. È quanto si apprende da fonti dei soccorritori che stanno continuando le ricerche in tutta l'area intorno alla zona in cui si è verificato ieri pomeriggio il crollo del seracco sul ghiacciaio che ha provocato la morte di almeno sette persone.
Il bilancio del drammatico incidente è stato aggiornato nella conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di oggi dal premier Draghi insieme con il presidente della regione Veneto Zaia: al momento dei sette morti, tre sono stati identificati, tra cui il 27enne Filippo Bari, mentre sono 13 i dispersi, numeri basati sulle persone reclamate o segnalate dai famigliari, mentre otto sono i feriti di cui due in condizioni delicate. Tra i dispersi ci sono quattro persone di origine ceca e una di origini austriache.
Tre delle sette vittime della tragedia della Marmolada attualmente identificate, sono italiane, precisamente del Veneto. Due di esse, una della provincia di Vicenza e l'altra di quella di Treviso, sono guide alpine. Al momento le operazioni di ricerca stanno continuando ma perlopiù attraverso i droni o con elicotteri, mentre le condizioni metereologiche rendono difficili le operazioni via terra sul versante trentino della regina delle Dolomiti. Le temperature sopra la media rendono infatti più alta la possibilità di un nuovo distacco.
“Questo dramma ha certamente dell'imprevedibilità, ma altrettanto certamente dipende dal deterioramento dell'ambiente e dalla situazione climatica – le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi – oggi l'Italia piange queste vittime, ma il governo deve riflettere su quanto accaduto e deve prendere dei provvedimenti perché quanto accaduto abbia una probabilità bassissima di succedere di nuovo e possa essere evitato”.