Marmolada, 7 morti e oltre 10 dispersi: “Tragedia annunciata, scorrevano torrenti d’acqua sul ghiacciaio”
È fermo a 7 vittime, 8 feriti e oltre una decina di dispersi il bilancio della tragedia della Marmolada, in Trentino, dove ieri è crollato un enorme seracco.
"La situazione è in evoluzione ed è difficile allo stato attuale dare con certezza conto dell'accaduto", ha detto Gianpaolo Bottacin, assessore regionale del Veneto alla Protezione civile.
Tre dei sette deceduti sono stati già identificati: si tratta di tre cittadini italiani. Fra i dispersi ci sono sicuramente italiani, tedeschi e cechi, e probabilmente anche romeni.
Nel palazzetto dello Sport di Canazei sono state trasferite le salme recuperate. Sempre a Canazei dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca, è atteso in mattinata il presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato questa mattina il Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia della Marmolada, riconoscenza ai soccorritori e vicinanza alle comunità locali.
La testimonianza: "La Marmolada andava chiusa"
"È il giorno più brutto della mia vita. Siamo di fronte a una tragedia annunciata", ha detto al Messaggero Carlo Budel, proprietario del rifugio Capanna Punta Penìa in prossimità del quale si è staccato il seracco.
"È da giorni che sotto il ghiacciaio sento scorre dei veri e propri torrenti d'acqua: la Marmolada andava chiusa – ha continuato -. Le alte temperature di queste settimane ne hanno seriamente compromesso l'accesso. E oggi ne abbiamo avuto la prova: un dramma accaduto peraltro di domenica alle 14, nel giorno-orario di punta assoluto. Basta, me ne voglio andare".
"Ci siamo trovati davanti ad uno scenario pazzesco – raccontano invece gli uomini del Soccorso alpino dell'Alta Val di Fassa – blocchi di ghiaccio, sassi e quei corpi martoriati".
Le parole degli inquirenti
Secondo gli inquirenti "un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permetterà di identificare con esattezza l'identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati" dalla colata di ghiaccio e sassi.
Secondo quanto è stato finora ricostruito la valanga ha travolto due cordate da sei alpinisti. Tra le vittime ci sarebbero anche le guide. I soccorritori hanno ripreso le ricerche questa mattina all'alba dopo lo stop notturno.
"Oggi è accaduta una tragedia che nessuno era in grado di prevedere. Questa è una giornata di lutto per il Trentino. Ringraziamo gli uomini e le donne della Protezione civile scesi in campo per le operazioni di ricerca e soccorso impegnati in queste difficili ore. Alla luce dei pericoli legati ad eventuali nuovi distacchi, la nostra priorità è tutelare la loro incolumità", è stato il primo commento del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Le vittime e i dispersi
Il bilancio della valanga sulla Marmolada è di 7 morti, 8 feriti e 15 dispersi.
I soccorritori hanno ripreso le ricerche nella mattinata odierna. I feriti, almeno 8, sono stati condotti in ospedale. Due sarebbero in gravi condizioni.
Intanto, il Soccorso alpino ha diffuso il numero da chiamare (+39 0461 495272) "per segnalare il mancato rientro di amici e familiari da possibili escursioni durante la giornata odierna sul ghiacciaio della Marmolada. Non utilizzare il numero per avere informazioni generali".
Cos'è un seracco
Ma cosa è successo precisamente? A causare il disastro della Marmolada è stato il distacco di un seracco, cioè di un ghiacciaio a forma di torre o pinnacolo che di solito deriva dall’apertura di crepacci ma è molto difficile da prevedere.
È successo intorno ai tremila metri d'altezza. Il crollo del seracco è figlio delle alte temperature che si stanno registrando in Italia negli ultimi giorni, dunque darebbe dovuto al cambiamento climatico, come hanno confermato gli esperti.
Tra questi, Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di Scienze Polari del CNR, che ha Fanpage.it ha detto: "È stato un evento eccezionale dovuto all’ondata di caldo delle ultime settimane. Ma ce ne saranno altri in futuro: i ghiacciai delle Alpi sono in una traiettoria di fusione oramai irreversibile".
Nella zona, ieri è stata registrata la temperatura record di 10,3 gradi, con la minima che la scorsa notte è rimasta sempre sopra i 5 gradi.