Marley, il cane cieco che cerca i dispersi: “La sua disabilità è un punto di forza”
Trasformare i propri limiti in punti di forza. E sfruttarlo per aiutare gli altri, anche per salvare delle vite. Sembra la storia di un supereroe. Ed effettivamente Marley è proprio questo: un supercane. Il pastore tedesco è da poco entrato a far parte della squadra Vab (i volontari della vigilanza antincendi) che si occupa di recuperare le persone scomparse.
La sua però non è stata un'esistenza facile. Marley infatti è cieco.
Il cane stava per essere soppresso dopo essere stato abbandonato in un canile di Bari, ma poi ha trovato la felicità grazie a Marco e Carlotta, la coppia di Pontedera che lo ha adottato.
“Addestratori e allevatori ci avevano sconsigliato di adottarlo perché ci avevano detto che avrebbe avuto delle difficoltà a fare qualsiasi cosa. Ma noi – spiega Marco, il proprietario – siamo andati avanti per la nostra strada".
Da allora Marley ha dimostrato di avere una forza incredibile: "Corre, gioca con la palla e addirittura salta i fossati" spiegano i proprietari, e racconta sui social ai suoi oltre 10mila seguaci che la disabilità non è affatto un limite. Ed ora è diventato il primo cane non vedente in Italia a diventare soccorritore.
Marley – spiega Sauro Carraesi, responsabile della scuola ‘Il lupo' di Empoli specializzata in formazione per le unità cinofile di ricerca e soccorso – sta seguendo il corso nel migliore dei modi; tra poche settimane dovrà affrontare un esame propedeutico all'abilitazione; proprio la sua disabilità può rappresentare un grande punto di forza".
Quanto al suo futuro: "Con ogni probabilità, sarà impiegato nella ricerca di dispersi, come bambini o cercatori di funghi, persone affette da alzheimer, feriti bloccati sotto le macerie e in generale nel soccorrere esseri umani in condizioni di stress o in stato di choc. Questo pastore – spiega al Corriere della Sera l'istruttore – lavora in traccia, ovvero annusa un "testimone d'odore" e si muove alla ricerca del proprietario con l'ausilio di un conduttore; è un'attività che svolge molto volentieri, con dei risvolti psicologici davvero positivi".
La sua storia vuole essere anche un esempio per gli altri.
Abbiamo creato dei profili social dedicati a Marley ‘supercane’ – dice ancora Marco – per sensibilizzare le adozioni sui cani disabili, perché quello che possono dare agli altri è davvero impagabile. Quando l’ho preso, la prima cosa che gli ho detto è stata ‘quello che so te lo insegnerò. Quello che non so lo impareremo insieme’. E così è stato”