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Duplice omicidio Fano

Marito e moglie uccisi a Fano, fermato il figlio: ha confessato il duplice omicidio

È stato fermato dopo un lungo interrogatorio Luca Ricci, 50 anni, figlio dei due coniugi trovati morti in casa a Fano ieri mattina. Avrebbe confessato tutto davanti alla procuratrice e alla Squadra Mobile. Era stato lui a dare l’allarme e far trovare i corpi.
A cura di Susanna Picone
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I coniugi uccisi a Fano e il figlio
I coniugi uccisi a Fano e il figlio
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È arrivata nel giro di poche ore la svolta nel caso dei due coniugi uccisi nella loro casa di Fano in via Fanella 127. Per il duplice omicidio di Giuseppe Ricci, 75 anni, e della moglie Luisa Marconi, 70 anni, è stato fermato il figlio Luca. L’uomo, 50 anni, è la persona che aveva dato l’allarme permettendo il ritrovamento degli anziani coniugi in casa.

Luca Ricci, subito interrogato dopo il ritrovamento dei due cadaveri, è stato fermato nella notte e portato in carcere per omicidio plurimo aggravato dalla crudeltà: dopo 16 ore di interrogatorio avrebbe confessato di aver ucciso entrambi i genitori. Ieri mattina l’uomo avrebbe prima strangolato la madre Luisa Marconi e poi colpito a martellate il padre Giuseppe Ricci, trovato in casa col cranio fracassato.

I coniugi uccisi a Fano
I coniugi uccisi a Fano

Luca Ricci, un operaio separato padre di due figli che vive al piano superiore della villetta teatro del duplice omicidio, avrebbe ammesso tutte le sue responsabilità davanti alla procuratrice Maria Letizia Fucci e alla Squadra Mobile. E avrebbe fornito anche un movente del duplice omicidio dei genitori: avrebbe ucciso la mamma e il padre perché non volevano dargli altri soldi dopo che aveva fatto perdere loro la casa per i suoi debiti.

Ieri, per ore nel commissariato di Fano, il figlio della coppia aveva prima negato di essere coinvolto nel duplice omicidio, poi alle domande sempre più incalzanti degli inquirenti si era trincerato in diversi "non ricordo". E alla fine è crollato.

Luca Ricci
Luca Ricci

Ieri mattina il personale della scientifica aveva perquisito anche l'appartamento del cinquantenne, al piano superiore rispetto a quello nel quale vivevano i genitori, a caccia di elementi utili alle indagini. Proprio per tentare di ricostruire con esattezza l'accaduto il cadavere del padre non era stato trasferito in obitorio insieme a quello della moglie: l'anziano aveva il cranio fracassato per essere stato colpito ripetutamente da un corpo contundente. I vigili del fuoco hanno prosciugato un pozzetto nel giardino retrostante l'abitazione ed è stato rinvenuto un martello, che è stato repertato.

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