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Mario Monti a Sky Tg24 (DIRETTA)

Il premier, oramai ufficialmente candidato alle prossime elezioni, è ospite di un’intervista di un’ora a Sky Tg24. Si è parlato molto di economia, riforma del lavoro ed affari esteri. Il premier poi finisce citando De Gasperi.
A cura di Andrea Parrella
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Mario Monti presenta il simbolo della sua lista

Comincia su una domanda relativa alla sua candidatura, se l'avesse maturata già prima della sfiducia di inizio dicembre, oppure se l'idea sia giunta in una fase successiva. Il premier ha ammesso che il proposito fosse effettivamente maturato prima, ma di certo si sia assestato con la presa di coscienza della situazione. Poi ha confermato le candidature ufficiali che giungeranno nei prossimi giorni, forse non martedì, per problemi di tempistiche e di non dare grosso peso al fattore sondaggi, nonostante l'evidente crescita palesatasi dopo la presentazione del suo simbolo e della lista di due giorni fa.

Parlando di strategie economiche, Monti ha evidenziato i tentativi del suo governo durante questi tredici mesi per riformare l'economia del paese, resi più difficili da ostacoli bivalente: sul lavoro da parte del PD, sulla legge anti corruzione da parte del Pdl. Successivamente conferma un vezzo già manifestato nelle ultime interviste, ovvero quello di fare alcune rivelazioni. ice infatti di aver rifiutato, a suo tempo, un'offerta di Berlusconi a essere ministro dell'economia nel suo governo. Offerta che chiaramente rifiutò.

Si parla di nomi della sua lista, della presenza di personaggi come Montezemolo, che non sono proprio novità nell'ambito della gestione di affari pubblici, oppure della presenza di personaggi come Fini e Casini, che in qualche modo non sarebbero rappresentazione di quella importante fetta di società civile che Monti ipotizza per il proprio schieramento. Monti conferma che Montezemolo, pur essendo presente con Italia Futura, non ha alcuna intenzione di candidarsi e che Fini e Casini sono stati gli unici personaggi politici ad aver sostenuto strenuamente e senza alcuna esitazione l'operato del governo da lui presieduto.

L'azione economica è il fulcro del primo blocco di questa intervista. Quanto ci fanno risparmiare i 300 punti di Spread che il suo governo ha contribuito a tagliare? Il presidente risponde che la cifra non sia quantificabile, che sia ingente e di certo superiore, ad esempio, a quanto abbia portato nelle casse italiane il gettito dell'Imu. Poi l'attenzione si è spostata sul sistema bancario gli è stato chiesto se se la sentirebbe di inserire nella propria agenda l'obbligo per le banche di favorire i prestiti e i finanziamenti alle fasce meno tutelate. Con diplomazia Monti afferma sia difficile poter prendere un provvedimento così concepito e denota come il fattore banche sia un elemento di facile manipolazione nell'argomentazione politica. Ricorda dell'ostilità del governo Berlusconi alla Tobin Tax, ovvero la tassazione delle transazioni bancarie e, al contrario della battaglia del suo governo perché questa legge comunitaria potesse essere applicata.

Dopo la pausa pubblicitaria si parla di lotta all'evasione fiscale. Monti rivendica l'azione del suo governo confermando che abia generato un gettito superiore ai 10 miliardi nell'anno. Ritorna poi sull'argomento spread, con dati alla mano appena giunti confermando che l'abbassamento di 300 punti abbia garantito circa 60 miliardi di risparmio.

Si passa all'aspetto disoccupazione, nella fascia Fabbrica Italia. Sull'ipotesi di ridurre ad un massimo di un anno il tempo di attesa tra un lavoro e l'altro, Monti punta sul rafforzamento di strumenti di ricerca di una nuova occupazione e di quello di formazione a nuovi lavori. Poi si passa al sostegno sociale ed economico alle fasce più deboli, con il reddito di sostentamento minimo, un antidoto contro la povertà, per appianare le disuguaglianze sociali. E non si può evitare il tema della riforma Fornero: Monti la ritiene una forma di avvicinamento a imprese e lavoratori.

Un tema fondamentale è quello della riforma interna alla Rai. Gli si contesta, in sostanza, di aver combattuto la lottizzazione dei partiti inserendo ai vertici dell'azienda "uomini suoi". Monti ha risposto rivendicando il blocco impostogli  per l'intervista di oggi con Giletti, dimostrando questo atto dimostra un atteggiamento di autonomia da parte di Tarantola e Gubitosi. Poi l'affaire Passera, che sarebbe uscito dalla lista a fronte di quella che riteneva una presenza politica troppo forte alla camera, a discapito della tanto conclamata società civile. Monti ha affermato che non aveva intenzione di escludere del tutto quella parte politica dimostratasi seria nei suoi confronti.

Il tema del giorno: Alitalia. Sull'ipotesi di una prossima fusione con Air France Monti ha detto che la situazione di Alitalia sia molto complessa e di difficile risoluzione, e che sia effettivamente stato uno dei pochi temi sui quali il suo governo non abbia dispiegato grosse forze. Successivamente, si è parlato dell'aspetto che più potrebbe favorire la sua candidatura, cioè quell'endorsement da parte dei poteri esteri, europei e, in particolare da parte del presidente Obama. Monti ha confermato fierezza verso questo aspetto, confermando che Obama sia un ottimo interlocutore, comprensivo dei reali problemi del momento. E si è parlato anche della complicità con il presidente americano:

La questione palestinese nell'ambito della politica estera non poteva passare inosservata. Rivendicando ancora il suo operato di governo, Monti afferma che l'Italia sia amica di Palestina come di Israele e di essere una posizione di forza in merito al negoziato. Questa forza si comprometterebbe se l'Italia apparisse schiacciata su una delle due parti. Al momento della decisione afferma di aver cercato una posizione condivisa con gli altri stati, che sarebbe stata l'astensione, ma non trovando questa possibilità si è ritenuto preferibile votare per il "sì" affinché Palestina divenisse paese osservatore. Da questo atteggiamento Monti ha notato un ritorno di considerazione internazionale. Si ritorna poi sulla Merkel e di quando si sarebbe infuriata con Monti. Tramite una circonlocuzione Monti ricorda quando sia avvenuta: "alle 5 del mattino del 5 luglio 2012, a lei che è un valente giornalista lascio l'interpretazione". Qualcuno mi suggerisce lo scudo anti spread, controbatte l'intervistatore.

Monti glissa sull'endorsement dei vescovi nei suoi confronti: "Lieto e grato all'Oservatore Romano e a colore che hanno espresso buoni giudizi su di me come responsabile del paese. Mi incoraggi ad impegnarmi". Poi le coppie di fatto, gli si chiede se crede che le coppie gay abbiano lo stesso valore di una normale coppia sposata. Le riforme economico sociali sulla crescita non presenteranno divergenze tra le varie manifestazioni sociali in questo senso. Dal punto di vista strettamente giuridico, Monti ha affermato che sarà il parlamento a dover operare in maniera importante.

Impera, in chiusura, la religione di Monti: l'economia sociale di mercato. Monti la spiega ai profani descrivendola come economia basata sul funzionamento del mercato, con dei forti accenti sociali fatti con un sistema fiscale serio che funzioni. Di questo sistema, esponenti cardine per Monti sono stati Alcide De Gasperi e Tommaso Padoa Schioppa. Afferma anche che l'Europa, nella carta di Lisbona, la carta costituente d'Europa di fatto, si promette di applicarla nel tempo. Finisce accettando un eventuale confronto che Sky proporrà (probabilmente sul modello csxfactor per le primarie Pd) e citando lo stesso De Gasperi:

L'uomo politico guarda alle prossime elezioni, lo statista guarda alle prossime generazioni.

Ore 15.25 – Le prime reazioni all'intervista di Mario Monti sono arrivate in tempo reale, su Twitter, da parte di Renato Brunetta, uno di coloro che Monti stesso aveva attaccato negli scorsi giorni. Brunetta fa le pulci alle risposte di Monti, evidenziandone quelli che secondo lui sono vizi con costanza, per poi trarre una conclusione generale sulla sua performance:

In generale, le principali reazioni giungono dall'area Pdl, o comunque quella più spostata a destra ed era prevedbile. Ecco il link per capire in che maniera il mondo politico risponda alle affermazioni di Monti.

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