Mario Adinolfi aggredito da otto ragazzi: lo sfogo del blogger su Facebook
Sabato sera Blob ha rimandato in onda la scena, tratta da Agorà su Raitre, in cui il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, si augura platealmente che io venga picchiato. Tre ore dopo è stato accontentato. Alle 23.30 mi trovavo ad attraversare la strada all'intersezione tra via dei Colli Portuensi, circonvallazione Gianicolense e via Gasparri (sic). Quattro motorini, particolarmente euforici perché il sabato sera bisogna esserlo, decidevano di giocare alla caccia al pedone. Li ho mandati sonoramente a quel paese, sembrava la solita idiozia che si vive sulle strade romane, invece gli otto occupanti dei mezzi decidono di venire a sbarrarmi il passo.
Così inizia il racconto di Mario Adinolfi, il giornalista aggredito sabato notte da un gruppo di balordi, che in otto lo hanno preso a pugni e a calci, mentre gli gridavano contro "ciccione". In una nota, apparsa sul suo profilo pubblico di Facebook, Adinolfi descrive nel dettaglio cosa accaduto la notte tra sabato e domenica, quando si è ritrovato faccia faccia con un manipolo di ragazzini violenti.
Li ho guardati in faccia. Tutti ragazzini, forse non c'era neanche un maggiorenne. Tutti in cerca di sballo, qualcuno ha riconosciuto "er ciccione della tv". E proprio al grido di "ciccione" il più bassino, quello che evidentemente deve dimostrare qualcosa agli altri e vuole una medaglia di malinteso "coraggio" da appuntarsi sul petto, parte con un destro sul mio labbro e con un colpo di casco che s'abbatte sulla mia arcata soppraciliare sinistra. Tutto molto doloroso. Anche otto contro uno, per fortuna, ho una mole convincente: sono grosso e so difendermi. Uno degli otto richiama all'ordine il "Boccia", quello che mi ha colpito, inconfondibile nella sua testa rasata e dà l'ordine di ritirata. Il Boccia dice al suo "complice" in sella al motorino di coprire con il casco la targa. Troppo tardi, l'ho mentalmente appuntata.
All'aggressione hanno assistito tre persone, uno dei quali gli si è avvicinato per sincerarsi delle sue condizioni: il giornalista ha poi trascorso la nottata tra la caserma dei Carabinieri e il Pronto Soccorso, dove gli hanno riscontrato ecchimosi, edema, ferite lacero-contuse. Nulla di grave, ma forte è il turbamento provato. Adinolfi crede, comunque, non si sia trattato di un aggressione "politica", sollevata da Sallusti. Eppure, i commenti scritti da alcuni utenti sotto il video Youtube, che riprende lo spezzone mandato in onda da Blob, inneggiano alla violenza, si spera che prima o poi qualcuno dia una bella lezione ad Adinolfi, definito classico moralista di sinistra che parla ma non fa niente.
Intanto sono giunti messaggi di solidarietà da parte di molti esponenti politici, tra cui Ignazio Marino (senatore Pd), Walter Veltroni e il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che condannano categoricamente gesti di una simile violenza. Lo stesso Alessandro Sallusti, direttore de Il giornale, ha voluto scrivere una nota in merito, nella quale si legge: "Mi spiace che qualcuno stia strumentalizzando un mio diverbio televisivo con Adinolfi con il quale ho avuto un acceso dibattito in tv nei giorni degli scontri studenteschi proprio sulla gravità di qualsiasi atto di violenza che non può essere in alcun caso minimizzato o giustificato. Attribuirmi responsabilità morali per quanto accaduto è inaccettabile e ridicolo".
Più che puntare il dito contro chi si vorrebbe credere indirettamente responsabile dell'aggressione, si rifletta piuttosto sul clima di intolleranza politica e civile, che è ben palpabile anche qui in Italia.