Maria Teresa Branduzzi, classe 1924. È probabilmente lei la candidata più anziani in lizza per un posto da consigliere comunale in tutti gli oltre 3.000 comuni italiani chiamati al voto il prossimo giugno. Nata nel cuore dell’Emilia 95 anni fa, Maria Teresa è in campo con la lista civica di centrosinistra “Reggio è”, che sostiene il sindaco reggiano uscente Luca Vecchi. “Io però sono sempre rimasta in campo” sottolinea. Ed ha ragione.
Dopo aver studiato e vissuto a Bologna fino al termine del liceo classico, Maria Teresa si è iscritta all’università di Pisa, facoltà di Ingegneria civile, in un periodo storico nel quale per una ragazza continuare negli studi era tutt’altro che scontato. Proprio nella città toscana è arrivato l’incontro con la politica e con il Partito Comunista Italiano, al quale però non si è mai iscritta (“Non mi piaceva Stalin” ammette) pur decidendo di interrompere gli studi per dedicarsi al teatro e al cinema in associazioni culturali livornesi sostenute proprio dal Pci.
Poi, nel 1959 è arrivata la laurea e poco dopo i primi brevi periodi di lavoro nel privato, prima in un salina in Sardegna e poi in uno studio di progettazione a Milano. In seguito, diventata mamma, Maria Teresa ha cominciato ad insegnare sempre in Sardegna e proprio qui, nel 1965, è arrivata anche la prima candidatura. “Ho preso tanti voti” assicura Maria Teresa, eletta nel parlamento sardo come indipendente nella lista del Pci ma mai entrata nei palazzi della politica perché subito dopo quel voto è arrivato un nuovo trasferimento per motivi di lavoro, a Verona. “Ero sempre con le valigie pronte” dice.
Anche in Veneto l’attività di Maria Teresa non conosce soste e oltre al lavoro da insegnante di matematica e costruzione in alcuni istituti tecnici veronesi, arriva anche l’attività da sindacalista con la Cgil scuola che lei stessa ha contribuito a fondare nella città scaligera. "Ho anche conosciuto Nilde Iotti e incontrato Berlinguer, quando ero candidata in Sardegna. La mia non è stata una vita tipica per una donna a quei tempi, sono sempre stata abbastanza libera di seguire la mia strada", racconta ancora Maria Teresa, costantemente in prima linea su diversi temi cari da sempre alla sinistra, come lavoro e diritti delle donne.
Dal 1978 al 2002 ha vissuto a Londra, in Svizzera, California, Parigi e Berlino, studiando inglese, francese, tedesco, linguistica e antropologia culturale. Dopodiché c’è stato il ritorno definitivo nel territorio d’origine col compagno Bernard, svizzero di nascita ma conosciuto in Inghilterra.
“Amo molto i giovani, ma oggi è difficile esserlo –dice Maria Teresa-. Devono lavorare molto di più, devono chiedere ed esigere. È un loro diritto”. E se lo dice, che ha lottato per anni pur di rivendicare i propri diritti, anche a costo di prendere una multa per "oltraggio al pudore" causato da un bikini in spiaggia, da ragazza, c'è da prendere appunti.
“Se eletta -continua- la prima cosa che farò sarà introdurre un dibattito più colto, meno noioso, terra terra, polemico. Vorrei abolire la polemica. Lo so, è molto ambizioso, ma meglio puntare alto”. Fra le prime donne al voto in Italia al referendum del 1946, Maria Teresa è cresciuta in una famiglia fascista e in un’epoca nella quale anche il regime “sembrava normale" dice. "Oggi c’è una grossa crisi culturale e gli strumenti democratici sono in pericolo. Adesso siamo in periodo di grande incertezza, non solo in Italia penso. Chi mi piace dei politici attuali? Ho apprezzato Pisapia e Vendola ma oggi mi sembrano tutti dei burattini. Quello che mi piace meno? Uno che assomiglia a Mussolini, ma che non riesco a prendere sul serio. Non so perchè -conclude-. Spero comunque che non abbia fortuna, che si rovini da solo. Mi riferisco a Salvini”.