Chi è Maria Mesi, ex amante di Matteo Messina Denaro indagata per favoreggiamento
Che Matteo Messina Denaro sia stato aiutato nella sua trentennale latitanza è cosa ormai nota a tutti, ma a due settimane dall'arresto del boss di Cosa Nostra si allunga l'elenco degli indagati: tra loro – con l'ipotesi di reato di favoreggiamento – ci sarebbero anche Maria Mesi, ex amante del mafioso, "Tecla" nelle lettere che le indirizzava Messina Denaro, e il fratello Francesco. La loro abitazione di Bagheria è stata perquisita questa mattina dai carabinieri del Ros, che evidentemente hanno riscontrato elementi potenzialmente compromettenti dopo aver sequestrato pc e telefoni.
Chi è Maria Mesi, ex amante di Messina Denaro già arrestata nel 2000
Tra gli immobili perquisiti questa mattina dai militari ci sono anche la casa di via Milwaukee ad Aspra e un altro edificio in campagna, entrambi riconducibili a Maria e Francesco Mesi, personaggi che già nel 2000 erano stati indagati per aver favorito la latitanza del boss. Per quell’inchiesta, Francesco Mesi patteggiò la pena e la sorella Maria finì in carcere. Seguendo lei, i poliziotti confidavano di arrivare proprio a Messina Denaro. Mettendo i suoi telefoni sotto controllo gli investigatori erano riusciti a scoprire che riceveva chiamate da cellulari in uso al boss. Interrogata dalla polizia, la donna affermò di conoscere il latitante esclusivamente per motivi professionali.
I pizzini tra il boss e Maria Mesi: "Sei la cosa più bella che ci sia"
In realtà vennero scoperti dei bigliettini che Maria Mesi anni prima aveva scambiato con Messina Denaro, con messaggi rivelatori di una relazione sentimentale: "Sei la cosa più bella che ci sia". Mesi si firmava Mariella o Mari, mentre il boss era solito chiamarla Tecla. "Avrei voluto conoscerti fin da piccola – scriveva la donna – e crescere con te, sicuramente te ne avrei combinate di tutti i colori perché da bambina ero un maschiaccio".
Messina Denaro e Maria Mesi insieme in vacanza nel 1994 e 1995
Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, negli anni della latitanza Matteo Messina Denaro e Maria Mesi avrebbero trascorso alcune vacanze insieme. Come quella dell’agosto 1995 in un residence a San Vito lo capo del boss Vito Mazzara, mandante dell’omicidio di Mauro Rostagno. Una vacanza trascorsa tra la piccola spiaggia sabbiosa del centro turistico trapanese, le escursioni in mare e la riserva naturale dello Zingaro. L’anno precedente, nel 1994, Messina Denaro e Maria Mesi trascorsero una vacanza insieme in Grecia, dove lui viaggiò sotto il falso nome di Matteo Cracolici.