Maria Antonietta Rositani bruciata dall’ex: chiesti 20 anni per Ciro Russo
Vent'anni di reclusione, è questa la richiesta di condanna per Ciro Russo, l'uomo che il 12 marzo dello scorso anno a Reggio Calabria tentò di uccidere l'ex moglie Maria Antonietta Rositani, dandole fuoco. A formulare la richiesta è stato il pubblico ministero Paola D'Ambrosio nel processo con rito abbreviato in corso davanti al Gup, Valerio Trovato, a carico del Russo.
L'uomo, già denunciato da Antonietta per maltrattamenti e stalking, all'epoca dei fatti si trovava agli arresti domiciliari a Ercolano (Napoli), in casa dei genitori. I fatti pertanto sono aggravati dall'aver agito evadendo una la misura restrittiva cui il giudice lo aveva confinato ammorbidendo in appello la condanna a 3 anni di carcere che aveva ricevuto in primo grado. Accecato dall'odio per l'ex moglie, con la quale vivono i due figli, l'uomo ha percorso circa 5mila chilometri in sprezzo della violazione commessa, per raggiungere Reggio Calabria, dove ha raggiunto l'ex in auto costringendola a fermarsi, gettandole benzina nell'auto e appiccando il fuoco.
L'aggressione avvenne nei pressi di una scuola dove la vittima aveva accompagnato il figlio. Maria Antonietta si è precipitata fuori dall'auto e ha chiamato lei stessa i soccorsi. Dopo l'aggressione, Ciro Russo si è dato alla fuga per poi venire arrestato poche ore dopo. Da oltre un anno ormai Maria Antonietta è ricoverata in ospedale per le gravissime ustioni riportate.