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Margherita Ceschin uccisa in casa da due sicari assoldati dall’ex, arrestato il secondo killer in Spagna

È stato arrestato il secondo sicario che nel giugno scorso avrebbe ucciso Margherita Ceschin, la 72enne uccisa in casa su commissione dell’ex marito 79enne. L’uomo è stato fermato in Spagna.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Margherita Ceschin, 72 anni
Margherita Ceschin, 72 anni

È stato arrestato dopo un mandato di arresto europeo emesso dal gip del Tribunale di Treviso un giovane di 29 anni ritenuto autore in concorso dell'omicidio di Margherita Ceschin, la 72enne di Conegliano trovata morta in casa il 24 giugno scorso nella sua abitazione.

L'uomo è stato fermato in Catalogna, a El Vendrell, a circa 70 km da Barcellona. Dopo il mandato di arresto europeo emesso il 26 ottobre scorso, del 29enne sembrava non esservi più alcuna traccia fino al cotrollo operato dalla polizia spagnola nella serata di mercoledì 3 gennaio.

Il 29enne era ricercato a livello internazionale ed è stato rintracciato grazie all'attività delle forze dell'ordine spagnole svolta in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia su attivazione dell'autorità italiana e dei carabinieri di Treviso. L'uomo è stato preso in custodia dalle forze dell'ordine del posto e ora sta per essere estradato in Italia.

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L'omicidio di Margherita Ceschin e il ruolo dell'ex marito

Secondo quanto rilevato dalle indagini, Ceschin fu uccisa il 24 giugno scorso da almeno due uomini entrati nella sua abitazione da un terrazzino. I due sicari sarebbero stati assoldati dal marito, Enzo Lorenzon, 79 anni, di Ponte di Piave. Co l'uomo era infatti in corso una burrascosa pratica di separazione dal 2017.

In quell'anno, una donna con la quale Lorenzon aveva una relazione si sarebbe sentita chiedere dal compagno se vi fosse la possibilità di individuare nel Meridione persone disponibili a "dare una lezione" alla ex moglie dietro pagamento. Alla base del conflitto fra Ceschin e l'ex marito vi sarebbe stato un motivo economico. Secondo il 79enne, infatti, la vittima aveva chiesto troppo denaro per l'assegno di mantenimento, circa 10mila euro al mese, oltre ad azioni giudiziarie che avevano portato al pignoramento di alcuni beni del 79enne, proprietario di un'azienda vitivinicola.

I due sicari assoldati per il delitto

Per assoldare i due killer, però, Lorenzon si sarebbe servito delle conoscenze di un'altra persona, la sua attuale compagna (non la donna con la quale aveva una relazione nel 2017 e che ha poi testimoniato davanti alle forze dell'ordine), una 32enne dominicana, Dilesy Luciano Guzman. Sarebbe stata lei a contattare il cugino, Sergio Luciano, e un conoscente, Juan Maria Guzman.

La 32enne sarebbe così riuscita a individuare i due killer, che sono stati arrestati. I due, arrivati in Italia dalla Spagna, volevano lasciare il Paese attraverso la frontiera di Ventimiglia il giorno dopo il delitto. In alcune intercettazioni telefoniche, Lorenzon aveva espresso timore per l'intenzione dei due sicari di espatriare usando la sua vettura.

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