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Maresciallo della Guardia di Finanza si suicida e accusa: “Nessuno pensa a noi, solo immagine”

“Ai miei funerali non voglio che ci sia la rappresentanza della Guardia di finanza” ha scritto il sottufficiale in una lettera invita prima del tragico gesto.
A cura di Antonio Palma
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Nuova tragedia ed ennesimo suicidio tra le forze dell’ordine italiane. Un maresciallo della Guardia di Finanza si è suicidato nelle scorse ore, sparandosi con la pistola d'ordinanza nella stessa caserma dove il militare prestava servizio a Pistoia. Il dramma domenica mattina quando il 50enne ha aperto il fuoco togliendosi la vita a fine turno.

Il dramma intorno alle 7 di mattina di ieri quando i colleghi dell’uomo hanno lanciato l’allarme dopo aver sentito lo sparo. Per l’uomo però purtroppo si sono rivelati inutili i successivi soccorsi medici da parte del 118 che ha solo potuto accertarne il decesso.

Alla base dell’estremo gesto ci sarebbero ancora una volta problemi sul luogo di lavoro, come la stessa vittima ha raccontato in una lettera in cui annunciava di volersi suicidare, parlando di situazioni che lo riguardavano all'interno del Corpo.

Poco prima di puntare la pistola contro se stesso, infatti, l’uomo ha scritto e inviato a Infodifesa e altri quotidiani una mail molto dura nella quale punta il dito contro i superiori e la Guardia di Finanza, accusando le gerarchie militari di avere a cuore solo l'immagine del Corpo che passa all’esterno e non il benessere dei sottoposti.

In particolare nella missiva il cinquantenne sottolinea di aver dovuto fare per anni turni massacranti e di essere stato poi trasferito, dopo 25 anni di servizio in uno specifico ruolo, e assegnato a un altro compito mai svolto prima e per il quale non sarebbe stato preparato.

“Preciso che questo mio gesto è legato esclusivamente alle vicende lavorative in quanto non ho problematiche fisiche, familiari ed economiche. Se sono arrivato a questo punto è perché nella guardia di finanza c’è una tensione altissima. La gerarchia vuole che agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine del Corpo appaia perfetta, senza interessarsi minimamente del personale.

Nel mio caso, sono stato impiegato per più di 25 anni in una sala operativa, prendendo una specializzazione e diverse qualifiche necessarie per poter operare in settori di servizio specifici ed ora, dopo aver ottenuto il trasferimento, sono stato destinato ad un settore di servizio completamente diverso, che non ho mai fatto, nonostante ci siano uffici, alla stessa sede, in cui è previsto l’impiego di personale con la mia specializzazione (è vero che alcuni di essi sono al completo come numero di militari ma non tutti hanno la specializzazione per potervi operare e pertanto sono “abusivi”).

Preciso che per i settori di servizio che dovrò affrontare ho ricevuto delle nozioni risalenti al periodo del corso di formazione frequentato da ottobre 1993 a luglio 1995.

Questo nuovo impiego, a cui sarà destinato, ha suscitato in me una forte tensione emotiva dovuta anche allo stress che ho accumulato nel corso degli anni di servizio poiché, sono stato impiegato anche in turni di 12/18 ore continuative o senza rispettare l’intervallo tra un turno e l’altro che deve essere di 11 ore (invece molte volte nella stessa giornata ho fatto 8/14 e poi 20/08 oppure 20/08 e poi 14/20).

Ai miei funerali non voglio che ci sia la rappresentanza della Guardia di finanza ma solo gli amici, in abiti civili, che ho conosciuto nel corso degli anni travagliati che ho trascorso nel Corpo”

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