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Emergenza siccità in Italia

Mare rientrato nel Po per 30 chilometri a causa della siccità: gravi conseguenze per flora e fauna

Il cuneo salino – l’avanzamento del mare nel delta del Po – è a oltre 30 chilometri, quota mai raggiunta prima. Colpa della siccità degli ultimi mesi.
A cura di Davide Falcioni
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Il fiume Po
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Continua ad essere grave l'emergenza siccità nel distretto del Po: le portate sono ancora estremamente basse, il prelievo idrico non è stato ancora ridotto, come chiesto settimane fa, e il cuneo salino – l'avanzamento del mare nel delta – è a oltre 30 chilometri, quota mai raggiunta prima. Nel frattempo permangono l'assenza di piogge – nonostante i temporali delle ultime ore abbiano ristorato la portata – e temperature altissime.

È la sintesi dell'Osservatorio sul Po tornato a riunirsi oggi. Meuccio Berselli, segretario Autorità, avverte: "Problema solo rimandato di 10 giorni se non si rispetteranno le misure decise", ovvero la riduzione di prelievo idrico del 20% sulle acque disponibili.  Alla luce di tali dati  – ha commentato Berselli – "a cosa serve prendere decisioni, organizzare e coordinare incontri utili con tutti i portatori di interesse, fare ricerche approfondite che costano lavoro e impegno agli staff tecnici se nessuno prende i provvedimenti amministrativi più adeguati e mette in pratica le decisioni prese aumentando, nei numeri, il prelievo ognuno badando così esclusivamente al proprio interesse ed orticello?".

Nel Po livello di siccità grave

In ogni caso, malgrado il temporaneo ristoro, destinato a esaurirsi in pochi giorni, sottolinea l'Osservatorio, le cinque stazioni di monitoraggio delle quote idrometriche del Po restano ancorate al livello di "siccità grave". Questi sono in sintesi i dati delle portate in metri, rispetto alla media: Piacenza -0,88 metri, Cremona -8,20, Boretto -4,37, Borgoforte -3,83, Pontelagoscuro -7,16.

Le precipitazioni delle ultime 24 ore sono state "molto utili" per gli equilibri idrologici a breve termine del Po e degli affluenti: in alcuni casi, soprattutto sui rilievi e sulle colline di Piemonte e Liguria, in tono minore su Emilia, Lombardia e Veneto, "le piogge hanno toccato anche i 58/60 millilitri, incrementando i livelli del grande fiume che in poche ore sono passati, in prossimità della foce a Pontelagoscuro nel Ferrarese, da 161 a 200 metri cubi al secondo".

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Un incremento di portata che tuttavia "non risolve il problema del pesantissimo deficit esistente ma, di fatto, lo sposta, in avanti di una decina di giorni". Per ora, spiegano gli esperti, si scongiura la massima conseguenza della siccità stagionale, cioè "un preventivo e dannoso stop al prelievo". Tuttavia i prelievi, è il monito, vanno ridotti e non sono stati ridotti, nonostante la raccomandazione ai territori decisa nella seduta precedente di farlo del 20%. Se ciò fosse avvenuto, sottolinea l'Osservatorio, con la pioggia di ieri "avrebbero contribuito in maniera determinante al raggiungimento di un livello tale (circa 300 metri cubi al secondo) in grado di sollevare le necessità della gran parte delle aree considerate fino a luglio inoltrato riducendo così concretamente l'ingresso delle acque salmastre (oggi arrivate ad oltre 30 chilometri dalla costa adriatica nel Ferrarese e Rodigino) ed evitando potenziali danni irreversibili ad agricoltura locale, habitat e biodiversità".

Che cos'è il cuneo salino

Il cuneo salino è un fenomeno naturale che consiste nella risalita dell’acqua del mare nel corso del fiume. Ciò avviene perché la portata del fiume non è in grado di contrastare la risalita del mare, che di conseguenza si insinua nel corso. L’acqua dolce, più leggera, resta nella parte superficiale della colonna d’acqua, e schiaccia l’acqua salata in basso. L’intrusione dell’acqua marina nei corsi d’acqua comporta  l’interruzione delle irrigazioni per l’agricoltura, la salinizzazione delle falde e l’inaridimento delle zone litoranee con successive micro-desertificazioni. A ciò si aggiunge la difficoltà di approvvigionamento dagli acquedotti (visto che le centrali di potabilizzazione non sono in grado di desalinizzare l’acqua) e le modifiche delle caratteristiche biologiche dei fiumi, con gravi conseguenze per flora e fauna (dalla scomparsa si zone forestali e umide fino alla sparizione di alcune specie).

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