Marco Pannella continua lo sciopero: le sue condizioni sempre più critiche
Preoccupano seriamente le condizioni di salute di Marco Pannella, il leader del Partito Radicale che da giorni ha intrapreso uno sciopero della fame e della sete. Pannella, che ha 82 anni, protesta per ottenere l’amnistia e il diritto di voto dei detenuti, e le sue condizioni appaiono sempre più critiche. Il professor Claudio Santini ha parlato della sua salute in un bollettino medico diffuso ieri: “Persistendo il rifiuto a ottemperare alla prescrizione della idratazione si conferma ovviamente l’elevato rischio di compromissione della funzionalità renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa”. E le sue gravissime condizioni di salute sono state confermate da alcuni esponenti del suo partito.
“Pannella ha poche ore davanti” – Rita Bernardini, ad esempio, ha riportato le stesse preoccupazioni dei medici che lo stanno curando: “Facendo lo sciopero della fame e della sete non si può resistere a lungo, i medici dicono che per Marco ci sono poche ore davanti”. E intanto, nei suoi confronti, arriva il sostegno e la solidarietà non solo dei membri del suo partito ma anche da altre parti politiche e dai cittadini: la pidiellina Melania Rizzoli ha raccontato di avergli fatto visita ma di essere rimasta fuori la porta. A causa delle sue condizioni estremamente critiche, ha detto Rizzoli, non le hanno permesso di entrare perché anche la minima emozione potrebbe essergli dannosa. Come medico e come parlamentare, ha detto la deputata del Pdl, mi associo all’appello di Pannella affinché possano venire meno i motivi della protesta che ne sta compromettendo la vita.
I motivi dello sciopero della fame e della sete – E il sostegno a Pannella emerge anche dal web, in particolare da Twitter tramite l’hashtag #iostoconmarco. Intanto lo stesso leader dei Radicali ha ricordato che i motivi dello sciopero sono gli stessi che nel 1976 indussero un elenco illustre ad aderire all’appello “che riuscimmo a pubblicare a pagamento sulle pagine de La Repubblica che, provocando alcune tribune politiche di riparazione prima del voto, permise agli italiani di giudicare per la prima volta le nostre ragioni e battaglie”. Perciò lui continuerà con lo sciopero totale di fame e sete, per vedere se arriveranno "nomi vitali come quelli del 1976".