video suggerito
video suggerito

Mara Favro scomparsa dopo turno in pizzeria, il datore di lavoro: “Accanimento contro di me, ho perso tutto”

Dopo la perquisizione nella sua pizzeria e nella sua automobile, Vincenzo Milione (detto Luca) è tornato a parlare della scomparsa di Mara Favro ai microfoni della trasmissione “Chi l’ha visto?”. “C’è un accanimento contro di me. Io non c’entro nulla, mia moglie non ha retto la pressione delle indagini”
A cura di Gabriella Mazzeo
98 CONDIVISIONI
Immagine

Resta ancora un mistero la scomparsa di Mara Favro, la 51enne con una figlia di 9 anni sparita in Val di Susa, in provincia di Torino, la scorsa primavera. La donna lavorava da poco tempo in una pizzeria e dopo il suo allontanamento dal locale alla fine del turno, i movimenti da lei fatti appaiono confusi e di difficile ricostruzione. Non è mai stato trovato un corpo e a rendere lo scenario più macabro sono alcuni bigliettini che la donna avrebbe scritto di proprio pugno prima di sparire nel nulla.

Il datore di lavoro di Mara Favro è iscritto al registro degli indagati insieme all'ex pizzaiolo Cosimo Esposito. In estate c'è stata una perquisizione nel locale Don Ciccio di Chimonte e qui sarebbero state trovate tracce di sangue nel freezer della pizzeria. Durante l'ultima puntata di "Chi l'ha visto?", il datore di lavoro della 51enne ha affermato di essere "vittima di un accanimento", soprattutto alla luce delle verifiche condotte sulle macchie che alla fine non avrebbero mostrato compatibilità con il sangue della 51enne.

Mara Favro
Mara Favro

"Ho subito una perquisizione pesante – ha sottolineato il proprietario della pizzeria -. Mi è stato chiesto dove avessi messo il corpo di Mara, ma non possono farmi queste domande. Io l'ho vista andare via dal locale a piedi. Hanno iniziato dall'esterno fino ad arrivare alla porta che dà ai sotterranei. Là hanno chiamato i vigili del fuoco e si sono messi a scavare. Non hanno trovato niente. Hanno visto delle macchie che non erano di sangue. C'è un accanimento nei miei confronti, sempre più pressione.

Ad agosto, il titolare della pizzeria, Vincenzo Milione detto Luca, è finito in carcere per 5 grammi di cocaina trovati tra l'auto e la perquisizione personale effettuata dai carabinieri. L'uomo è uscito poco dopo dal carcere. "Mia moglie non ha retto la pressione e l'arresto. Ho perso anche la famiglia per questa storia" ha sottolineato.

Nei confronti dell'uomo e dell'ex pizzaiolo del locale Don Ciccio, l'ipotesi di reato è quella di omicidio e occultamento di cadavere.

98 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views