Manuela Teverini, scomparsa nel 2000 a Cesena: il marito condannato a 20 anni
Sono trascorsi quasi diciannove anni dalla scomparsa di Manuela Teverini dalla sua casa di Capannaguzzo, una frazione di Cesena. E a quasi diciannove anni da quella misteriosa scomparsa arriva una prima condanna sul caso. Il marito di Manuela, Costante Alessandri, è stato condannato a venti anni di reclusione per omicidio. Il processo si è svolto con la formula del rito abbreviato davanti al giudice per l'udienza preliminare Giorgio Di Giorgio. Per il marito di Manuela il pubblico ministero Filippo Santangelo aveva chiesto la condanna all'ergastolo per omicidio premeditato e occultamento del cadavere (che non è mai stato trovato nonostante vari tentativi e il ricorso ai cani molecolari), ma il giudice ha escluso l'aggravante della premeditazione e ha applicato la riduzione di un terzo della pena per il rito abbreviato. Gli avvocati difensori Carlo Benini e Silvia Brandolini hanno preannunciato che faranno ricorso in appello.
La battaglia della figlia per conoscere la verità – Manuela Teverini scomparve nel nulla il 5 aprile del 2000 all’età di trentacinque anni dalla casa in cui viveva col marito e la figlia Lisa, che al momento della sparizione della mamma aveva appena quattro anni e che da adulta, anche tramite la trasmissione "Chi l'ha visto?", ha chiesto la verità su quanto accaduto a sua madre. Il fascicolo sulla scomparsa della donna è stato riaperto nel 2016, quando il marito, già assolto al termine di un primo procedimento che nel dicembre del 2002 aveva portato al suo arresto con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, era stato nuovamente indagato con le stesse accuse. Costante Alessandri ha sempre affermato di essersi svegliato la mattina del 5 aprile 2000 nel lettino della figlia: la moglie non era in casa, sparita con la sua auto, trovata poche ore dopo alla stazione di Cesena. In un’intercettazione l’uomo parlò dell’omicidio della moglie con una prostituta ma poi, davanti agli investigatori, disse che lo aveva fatto perché sapeva di essere intercettato.