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Manuela, metà donna metà robot, correrà la maratona di Bologna

“Voglio far cambiare idea a chi pensa che i disabili siano persone che vanno sempre accompagnate”. Trentenne, napoletana, soffre di lesione midollare completa che le ha tolto l’uso delle gambe. Grazie ad una struttura meccanica, è in grado di muoversi aiutandosi con delle stampelle. Dopo aver partecipato ad alcune gare, ora prova la sfida della StraBologna.
A cura di Andrea Parrella
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Manuela Migliaccio si prepara ad affrontare la StraBologna 2013, che si terrà fra qualche giorno. Il che potrebbe apparire una normale notizia, se non fosse che la ragazza, napoletana di 30 anni, soffre di lesione midollare completa, il che le impedisce di camminare. Tenterà di portare a termine l'impresa aiutandosi con un esoscheletro di 20 kg di peso che le permette, sorreggendosi anche con delle stampelle. di potersi definire una donna per metà robotica. Ha calcolato che impiegherà più o meno sette ore per portare a termine il percorso della lunghezza di 11,5 km. E lei, che ha dovuto rinunciare alla StraMilano a causa della pioggia (che blocca il funzionamento della macchina che la supporta), oggi afferma contenta che sta prendendo confidenza con le strade bolognesi, che in parte conosce già, avendo vissuto qui qualche anno.

La StraBologna  non è competitiva e il mio è un messaggio sociale per far cambiare idea a chi pensa che i disabili siano persone che vanno sempre accompagnate, che non ce la fanno da soli. Invece voglio dire che si può fare. […] Mi piacerebbe spingere oltre i miei limiti, mi piacerebbe andare a New York, ma forse a novembre non c'è il clima adatto.

Sulle spalle porterà uno zainetto, nel quale sono contenute le batterie che fungono da alimentazione per le macchine stesse, mentre contemporaneamente, durante il percorso, sarà monitorata dall'equipe medica di Villa Beretta, sita in provincia di Lecco. Sino ad ora Manuela ha partecipato a corse di distanza più ridotta, come quella di Lugano, di cinque km e alla corsa della Speranza a Milano, in ottobre. Ma non si fermerà qui, per poter dimostrare che tutti, a modo loro, possono correre.

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