Manuel Careddu massacrato dal branco, confermate le condanne per gli assassini
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Confermate le sentenze di primo grado per i responsabili del brutale omicidio di Manuel Careddu, il 18enne massacrato a sulle sponde del lago Omodeo (Oristano) l'11 settembre 2018, poi sepolto e ritrovato dopo un mese. Dopo tre ore di camera di consiglio, i giudici della Corte d'Assise d'appello di Cagliari hanno confermato la sentenza di primo grado nel processo per l'omicidio del 18enne di Macomer (Nuoro): confermati, dunque, l'ergastolo per Christian Fodde, 30 anni per Riccardo Carta e 16 anni e otto mesi per Matteo Sanna. Sedici anni sono invece toccati ai due che all'epoca dei fatti erano minorenni. "Una sconfitta per tutti – ha commentato su Facebook l'avvocato Gianfranco Piscitelli, legale della famiglia Careddu – Manuel non sarà mai più tra noi e non sapremo mai la sua vita come sarebbe stata. Interroghiamoci".
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I fatti risalgono all'11 settembre del 2018, quando Manuel è stato aggredito sulle sponde del lago Omodeo. "Trascinato con l'inganno in un luogo isolato e di notte per neutralizzare qualsiasi possibilità di scampo” come recitano le motivazioni dell'altra sentenza, quella che hacondannato i due minorenni, Manuel è stato vittima di "un omicidio consumato con violenza inaudita e per la cui impunità gli imputati si sono determinati alla soppressione del cadavere, vilipeso e trattato come pattume".
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Movente del delitto il mancato pagamento di una piccola partita di droghe leggere, circa 400 euro. Il diciottenne era stato attirato in trappola da S., minorenne, sua amica e fidanzata di Fodde, colui che materialmente ha compiuto l'omicidio. Manuel è stato colpito più volte con un badile dal 30enne mentre gli altri lo trattenevano. Dopo il delitto, sempre secondo la ricostruzione processuale, i ragazzi hanno "riso, cantato e scherzato, continuando a fare una vita normale, a riunirsi, a drogarsi, a fingere che nulla fosse accaduto, sicuri di poter ingannare anche gli inquirenti”.