Manifesti funebri durante unione civile gay a Cesena, condannato ex leader di Forza Nuova
I finti manifesti funebri con tanto di funerale per protestare contro l’unione civile di due omosessuali che era in corso al comune sono costati cari a Mirco Ottaviani, l'ex capo di Forza Nuova Romagna, nel frattempo espulso dalla formazione politica di estrema destra. L'uomo è stato è stato condannato dal Tribunale di Forlì per diffamazione aggravata e dovrà ora sborsare 1.000 euro di multa oltre a farsi carico del pagamento delle spese legali e di ulteriori 1.500 euro di danni all'Arcigay Rimini che si era costituita parte civile nel procedimento giudiziario. Il processo infatti era stato avviato proprio in seguito all'esposto promosso da Arcigay Rimini contro i manifesti e il finto funerale davanti al comune di Cesena.
I fatti contestati risalgono al settembre del 2016 quando davanti al municipio di Cesena in cui si stava celebrando la prima unione civile tra due uomini, Manuel e Marco, un gruppo di attivisti di estrema destra inscenò un vero e proprio funerale con tanto di manifesti funebri con sopra i nome dei due novelli sposi. Scene che si sono ripetute poi successivamente in occasione di altre unioni civile tra omosessuali. Per protestare contro i matrimonio e le unioni civile in genere il gruppo di attivisti di Forza Nuova era arrivato a portare a spalla una bara coperta dal Tricolore con sopra la scritta "Matrimoni gay funerale d’Italia". Poi il gesto peggiore, i manifesti funebri con sopra i nomi dei vari ragazzi che stavano festeggiando la loro unione e altre scritte come "Matrimoni gay fine della civiltà".
"I fatti per cui ci sono state queste condanne sono osceni: prendere di mira con manifesti funebri e finti funerali le coppie che vanno a fare l'unione civile. Basta provare a immedesimarsi per comprendere quanta miseria umana ci vuole per prendersela con dei ragazzi innocenti per ragioni ideologiche" ha dichiarato Marco Tonti Presidente Arcigay Rimini "Alan Turing, aggiungendo: In mancanza della legge Zan, una legge ben precisa che condanni gli atti omofobici come questi, anche i tribunali hanno le mani legate e non possono fare piena giustizia di questi comportamenti vergognosi e incivili. Comunque questa condanna dice chiaramente che questi atti discriminatori non sono compatibili col vivere civile e questo è un precedente importante che speriamo faccia desistere altri da mettere in pratica questi atti discriminatori". "Questi soldi saranno usati per campagne di sensibilizzazione e per finanziare il prossimo Summer Pride" ha concluso Tonti.