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Mangia formaggio a latte crudo e contrae sindrome emolitico-uremica: bimba in ospedale, lotti ritirati

L’azienda sanitaria di Trento ha ritirato alcuni lotti di formaggio a latte crudo prodotti in val di Fiemme dopo la segnalazione di un caso di sindrome emolitico-uremica, malattia causata dal batterio Escherichia coli, in una bambina di un anno residente in Veneto.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Una bambina di un anno residente in Veneto è finita in ospedale con la sindrome emolitico-uremica (Seu) dopo aver mangiato del formaggio a latte crudo. E in seguito alla segnalazione del caso di Seu l’azienda sanitaria di Trento ha ritirato alcuni lotti di alimenti prodotti in val di Fiemme.

"È verosimile che all'origine dell'infezione ci sia una correlazione con il consumo di un formaggio a latte crudo prodotto in un caseificio della valle di Fiemme – è quanto informa l'azienda sanitaria -. Non appena informata del caso dai colleghi della Regione Veneto, l'Unità operativa di igiene e sanità pubblica veterinaria del Dipartimento di prevenzione ha attivato le procedure di controllo e ha disposto il ritiro di alcuni lotti di formaggio a latte crudo a cui presumibilmente appartiene il prodotto consumato dalla bambina".

La sindrome emolitico-uremica è una malattia causata dal batterio Escherichia coli che si trasmette principalmente per via alimentare con il consumo di cibi contaminati. "Sintomi iniziali dell'infezione – fa sapere l’azienda sanitaria – possono essere diarrea, vomito, intenso dolore addominale, sonnolenza, anuria e astenia. La sindrome rappresenta la causa più importante di insufficienza renale acuta nell'età pediatrica".

Il Dipartimento di prevenzione ricorda che i prodotti a base di latte crudo sono sconsigliati e non vanno somministrati ai bambini con meno di 5 anni e alle persone anziane. La bambina, residente a Cortina d’Ampezzo, in un primo tempo era stata valutata presso l’ospedale di San Candido, poi era stata trasferita all’ospedale di Brunico e successivamente a quello di Bolzano. Il progressivo aggravamento delle condizioni cliniche ha spinto i sanitari dell’ospedale di Bolzano a portare la piccola all’Azienda Ospedaliera di Padova, per affidarla alle cure degli specialisti in nefrologia pediatrica. Ora la bimba sta meglio ed è tornata a casa.

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