Mandibola spezzata e trauma cranico per rapinare le vittime, baby gang fermata dai carabinieri
Per rubare portafogli e smartphone alle malcapitate vittime che incontravano per caso in strada non esitavano a picchiarle a colpi di casco, calci e pugni in pieno volto tanto da aver procurato ad alcune di loro ferite anche gravi come una mandibola spezzata e trauma cranico. È il modus operandi di una baby gang smantellata dai carabinieri di Firenze dopo una indagine durata alcuni mesi. In manette sono finiti tre minori di età compresa tra i 16 e i 17 anni e due appena maggiorenni, tutti con un curriculum criminale già lungo, nonostante la giovane età.
Due minori sottoposti alla misura della custodia cautelare infatti sono stati rintracciati presso altre comunità di recupero dove stavano già scontando la detenzione per altri reati. Dei tre uno è rimasto in comunità, gli altri sono finiti nel carcere minorile di Firenze. In carcere a Sollicciano invece i maggiorenni, indagati a piede ibero altri minori. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, delle ipotesi di reato di rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso.
Due gli episodi di cui si sarebbe resa protagonista la baby gang nel giro di un mese. Il primo avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 gennaio scorsi quando un gruppetto di quattro giovani che stava fermo a chiacchierare fuori da un locale, nel pieno centro di Firenze, è stato preso di mira e accerchiato dalla banda di giovanissimi. Come ricostruito dai carabinieri, uno dei minori si è lanciato contro una ragazza e, per strapparle il telefono di mano, l'ha colpita con un violento pugno al volto mandandola in ospedale dove le è stata riscontrata la frattura della mandibola con una prognosi di 30 giorni. Nello stesso episodio un altro ragazzo colpito in testa ha riportato un trauma cranico.
Il secondo episodio in un giardino di Campi Bisenzio dove la baby ganga ha accerchiato un gruppo di coetanei minacciandoli e poi colpendoli con calci, pugni e casco tanto da ferirli e mandarli in ospedale con prognosi per gli aggrediti dai 7 ai 10 giorni. Attraverso i filmati di video sorveglianza e ad alcune testimonianze i carabinieri sono risaliti ai presunti responsabili riconosciuti infine dalle vittime.