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Mandati in pensione a 58 anni, fanno causa milionaria a Regione: “Potevamo fare carriera”

La battaglia legale tra due ex alti dirigenti e la Regione siciliana che si è vista pignorare 2,2 milioni di euro dopo la richiesta di risarcimento danni.
A cura di A. P.
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C'è chi dopo una vita di lavoro sogna di andare in pensione e non può dopo l'aumento dell'età pensionabile e chi invece è stato mandato in pensione anticipatamente e invece avrebbe preferito rimanere a lavorare ancora qualche anno visto l'età. Quest'ultimo caso è quello di tre ex dirigenti dell'assemblea regionale siciliana messi in pensione forzatamente a soli 58 anni e che per questo hanno deciso di fare causa alla regione e ottenendo ora il sequestro dei conti di Palazzo dei Normanni per ben 2,2 milioni di euro. Come racconta Repubblica, una vera beffa per l'ars visto che il pensionamento dei tre dipendenti era stato dettato proprio da motivi economici e cioè nell'ambito di una manovra per il risparmio dei contri dell'ente

Il pensionamento dei tre impiegati  risale al 2009 quando, dopo una delibera del consiglio di presidenza, vengono messi in pensione alcuni alti dirigenti con stipendi consistenti.  I tre i impugnano però questa decisione, sia al Tar sia davanti il giudice civile, chiedendo un risarcimento danni. Per loro infatti quel pensionamento anticipato e contro il loro volere no solo era illegittimo ma gli ha tolto la possibilità di fare carriere a dunque gli scatti di anzianità sullo stipendio. Uno di loro alla fine si accorda con una transazione di 200mila euro, gli altri due vanno avanti fino al pignoramento della cifra milionaria. "Ci opporremo perché non condividiamo la quantificazione del danno fatta da loro", assicurano però dagli uffici legali dell'Ars.

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