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Morte Andrea Prospero

“Manda giù le pillole col vino”: così Andrea Prospero è stato convinto a togliersi la vita in diretta Telegram

Andrea Prospero, il 19enne trovato morto in un appartamento di Perugia, sarebbe stato convinto a togliersi la vita in diretta su una chat Telegram. Dall’altra parte dello schermo vi era un 18enne, ora in arresto, che avrebbe incoraggiato lo studente ad assumere le benzodiazepine con il vino.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sarebbe stato convinto a togliersi la vita in diretta su una chat Telegram Andrea Prospero, il 19enne trovato morto in un appartamento di Perugia dopo 5 giorni di ricerche. Dopo il ritrovamento del corpo avvenuto il 29 gennaio scorso, gli investigatori avevano dato il via alle indagini sui cinque cellulari trovati tra le cose del 19enne iscritto alla Facoltà di informatica dell'Università di Perugia, sulle carte di credito trovate tra le sue cose e sul computer dello studente.

Si è arrivati adesso al nome di due indagati: il primo sarebbe un 18enne che ha convinto il ragazzo ad assumere il mix di farmaci con gli alcolici, mentre il secondo è il giovane che avrebbe procurato ad Andrea le benzodiazepine.

Secondo quanto emerso dalla conferenza stampa tenutasi alle 12 di oggi, lunedì 17 marzo, il 18enne in arresto sarebbe rimasto in chat con Andrea Prospero, accertandosi che il 19enne assumesse tutti i farmaci acquistati, incoraggiandolo a buttarli giù con il vino. I due, stando alle indagini, si erano conosciuti su Telegram e il 19enne aveva manifestato al giovane accusato di istigazione al suicidio le sue ansie relative all'università e la sua intenzione di togliersi la vita.

Il ragazzo lo aveva incoraggiato, consigliandogli di usare i medicinali e di mandarli giù con il vino. "Non proverai dolore – scriveva – ma solo piacere". Quando Prospero ha assunto il mix letale, invece di chiamare i soccorsi aveva temuto di poter essere identificato in seguito al ritrovamento del cellulare dello studente universitario.

Continueranno invece le indagini sui dispositivi elettronici di Prospero, sui 5 cellulari in suo possesso e sulle 60 Sim trovate nella stanza del 19enne. In casa del secondo indagato, un 19enne di Afragola accusato di aver venduto le benzodiazepine allo studente, vi erano anche 10mila euro.

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