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Mancano farmaci salvavita per allagamento a Sciacca, primario rientra e fa 180 km in auto per recuperarli

Accade a Sciacca, in Sicilia, dove già da alcuni giorni un guasto per allagamento ha mandato fuori uso la cosiddetta “camera bianca” dell’ospedale Giovanni Paolo II, la stanza di confezionamento dei farmaci antiblastici per i malati oncologici. Il primario, seppur in congedo ordinario, è rientrato in servizio per recuperarli ad Agrigento.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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La camera bianca per la preparazione dei farmaci salvavita che va fuori uso e un primario che deve rientrare prontamente dal congedo per mettersi in auto e farsi 180 km in auto per recuperarli. Accade a Sciacca, in Sicilia, dove già da alcuni giorni un guasto ha mandato fuori uso la cosiddetta “camera bianca” dell'ospedale  Giovanni Paolo II, la stanza di confezionamento dei farmaci antiblastici per i malati oncologici.

A denunciare l'accaduto il capogruppo della Dc all'Assemblea regionale siciliana, Carmelo Pace, che dopo aver rivelato il guasto nei giorni scorsi, oggi è ritornato sul caso rivelando che i disagi per i malati proseguono e che finora i farmaci sono arrivati solo grazie all'impegno personale del primario del reparto di oncologia, il dottor Domenico Santangelo.

"Sono stato contattato da una paziente oncologica che si trova, da stamattina, all'ospedale di Sciacca (Agrigento). Mi è stato riferito che il primario del reparto, Domenico Santangelo, si sarebbe messo direttamente in macchina in direzione Agrigento per ritirare, personalmente, i farmaci salvavita da consegnare ai pazienti per le cure" ha spiegato, il deputato regionale  aggiungendo: "Al netto della gratitudine, che esprimo pubblicamente, per il gesto encomiabile di un professionista che ha a cuore il diritto alla salute e alle cure dei nostri concittadini, mi chiedo e vi chiedo: non ci avevano assicurato, dalla direzione sanitaria, che era stato tutto risolto?".

Il riferimento è a quanto affermato dalla dirigenza dell'ospedale nei giorni scorsi. "Martedì improvvisamente si è verificato un problema tecnico dovuto ad un allagamento non prevedibile presso la camera bianca della farmacia del presidio sanitario di Sciacca. Subito la direzione sanitaria è intervenuta spostando il confezionamento dei farmaci antiblastici presso la camera bianca della farmacia del presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento. Contemporaneamente il responsabile dell'unità operativa di oncologia dell'ospedale di Sciacca, Domenico Santangelo, seppur in congedo ordinario, è rientrato in servizio per coordinare il tutto e per non far mancare la somministrazione della terapia ai pazienti oncologici" aveva spiegato infatti eri il direttore sanitario Ignazio Galizia, ricordando che "tale terapia deve essere confezionata in ambienti idonei e sterili".

"La direzione sanitaria è intervenuta insieme all'equipe tecnica per l'immediata riparazione del guasto accidentale e per far tornare alla normalità, nel più breve tempo possibile, la fruizione del servizio. Non vi sono stati né ritardi nell'affrontare tale crisi né inaccettabili disservizi dovuti a presunte nostre mancanze ma, ribadisco, che grazie all'immediato e compartecipato intervento delle parti interessate si è potuto far fronte all’improvvisa crisi anche se tale avvenimento creerà disagi per pochi giorni ancora" aveva aggiunto il dirigente, proseguendo: "Concludo affermando che, a differenza di quanto evidenziato, si è provveduto con un’immediata risposta operativa alla segnalazione della responsabile dell'unità operativa di farmacia del presidio di Sciacca”.

"Seppure con i disagi dovuti all'allagamento della camera bianca, le terapie nei giorni 14 e 15 aprile sono state garantite e allestite presso l’Unità farmaci antiblastici di Agrigento. Nessuna terapia verrà dunque rinviata o rimodulata senza una comunicazione ufficiale” ha confermato anche lo stesso primario

"La camera bianca è ancora indisponibile, i farmaci salvavita continuano ad arrivare in ritardo e, ahinoi, grazie, a quanto pare, all'impegno di una persona scrupolosa rientrata dal congedo per fronteggiare questa situazione" ha replicato però oggi il deputato regionale, concludendo: "In questo momento il numero delle persone che attendono, in reparto, i farmaci salvavita sarebbero venti. Nessuno di loro ha certezza sui tempi d'attesa per le cure. Siamo già al quarto giorno. Per quanto tempo deve andare avanti questa storia? È questa la sanità che ci meritiamo?".

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